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Origine e dinamiche dei gruppi terapeutici in età evolutiva

I gruppi terapeutici in età evolutiva

La psicoterapia di gruppo per bambini centrata sull’individuo si è dimostrata nel tempo una tecnica eccellente per la cura dei disturbi dell’età evolutiva

Lo sviluppo della teoria della tecnica della terapia di gruppo in età evolutiva si avvia con il lavoro di Slavson (1934) e la sua terapia di gruppo basata sull’attività e sull’importanza dell’esperienza nei bambini, in particolare la sua tecnica aveva effetto curativo sui disturbi del carattere e del comportamento e su quelli di natura emotiva. L’esperienza di S.R.Slavson fu rielaborata da M.Gabriel (1954) col metodo della Interview Group, all’interno di questi gruppi di adolescenti ci si focalizzava sulla discussione, sull’interazione verbale tra pari e sull’interpretazione data a ciascuno, in più viene data attenzione alle difese, come gli atteggiamenti manipolatori nei confronti del terapeuta. È ritenuto fondamentale rivolgersi ad ogni membro su cui si sta facendo un’ interpretazione, poiché il gruppo non è altro che un trampolino di lancio per i singoli. Questa terapia si pone come finalità la promozione dello sviluppo di ogni individuo appartenente al gruppo ed anche di favorire l’adattamento ai vari contesti di riferimento di ogni soggetto. Si ritiene che il gruppo sia lo strumento più idoneo al perseguimento di tali obiettivi, l’azione è strutturata mediante sedute settimanali della durata di un’ora e mezza, in esse viene privilegiata l’interazione verbale, poi l’interpretazione che consente il raffronto fra i componenti, gli spazi sono lasciati al gruppo, infatti il terapeuta occupa una posto decentrato. Il gruppo viene dunque considerato come congegno adatto a fornire ai bambini attraverso il gioco e lo stare insieme e la guida di un terapeuta, una capacità para-eccitante, in modo particolare questo specifico movimento di desessualizzazione consente ai bambini di proteggersi dall’intrusività seduttiva degli adulti, causa motivante d molte difese massicce, in questo modo il lavoro di gruppo avvia anche un lavoro del singolo. Ma l’importanza attribuita alla discussione si vede anche nel modello di M.Schiffer (1946) dell’ Activity Interview che offre agli adolescenti uno spazio per riflettere e condividere il proprio parere, esigenza tipica dei ragazzi, ma che spesso nella vita quotidiana non viene soddisfatta. H.Grunebaum e L.Solomon (1982) hanno pensato ad un modello teorico ed una teoria della tecnica centrati sul ruolo delle relazioni tra pari, per l’incremento della capacità relazionale, articolata lungo le fasi di infanzia, prescolarità, pubertà e adolescenza.

J. L. Moreno (1939) ha adottato l’improvvisazione drammatica, perché aveva scoperto che questa aveva un’efficacia catartica, dando avvio alla terapia psicodrammatica, inizialmente egli lavorò con gli adulti, ma ha poi effettuato una sperimentazione in ambito adolescenziale, sono stati però gli analisti francesi dediti al lavoro con bambini ed adolescenti a sviluppare lo psicodramma per l’età evolutiva, considerato particolarmente idoneo alla gestione dei transfert collaterali dei bambini e degli adolescenti. In Italia la psicoterapeuta Sordano (2006) ha unito alle tecniche dello psicodramma analitico modalità di espressione libera come il raccontare storie, il disegnare, poiché attraverso il gioco ed i giochi di ruolo è possibile per i soggetti sistematizzare gli aspetti del sé. Nel terzo capitolo vedremo l’importanza della drammatizzazione nella terapia per l’età evolutiva.

È inoltre proprio in Francia che si sono moltiplicate varie ed innovative tecniche di terapia di gruppo in età evolutiva, basate sulla mediazione che da anni è adoperata con successo e regolarità. Vedremo cosa si intende per mediazione ed affronteremo nel quarto capitolo i diversi tipi di mediazione.

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Origine e dinamiche dei gruppi terapeutici in età evolutiva

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Informazioni tesi

  Autore: Veronica Sarno
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Giorgia Margherita
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 247

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