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Aspetti geografici dell'agrumicoltura in Italia

La revisione dell’OCM per gli agrumi

Nel corso del 2007 è giunto a conclusione in sede comunitaria il processo di riforma della Organizzazione Comune di Mercato del comparto ortofrutta, con l’emanazione del regolamento CE n.1182/2007 del 26 settembre 2007. Questa seconda riforma è entrata in vigore l’1 gennaio 2008 e contiene:
norme specifiche per il settore ortofrutticolo;
l’abrogazione del regolamento CE n. 2202/96.

Si tratta di una riforma di particolare rilievo per l’importanza che il comparto dell’ortofrutta riveste nell’ambito dell’agricoltura comunitaria e di quella italiana. La produzione di ortofrutticoli rappresenta infatti circa il 17% della produzione agricola complessiva dell’Unione europea (pur ricevendo una parte pari solo al 3,4% della quota del bilancio comunitario relativa agli interventi di mercato in agricoltura).

Il contesto nella quale si realizza la riforma è inoltre contraddistinto da una accentuata competizione internazionale, soprattutto da parte dei paesi del Mediterraneo e dell’America Latina, che rende ancora più problematica la polverizzazione della base produttiva nazionale e la conseguente scarsa programmazione delle produzioni.

Gli obiettivi della riforma possono essere sintetizzati nei seguenti punti salienti:
è mantenuto il sostegno alle Organizzazioni di Produttori (OP) che, in ragione del ruolo da loro svolto di garanti della concentrazione dell’offerta, viene anche rafforzato con l’aumento in numerosi casi del tasso di finanziamento comunitario dal 50% al 60%;
si rafforza l’orientamento al mercato e la competitività del comparto ortofrutticolo;
viene ampliato il contenuto dei programmi operativi nei quali possono essere incluse la prevenzione e gestione delle crisi, ossia quelle attività consistenti nell’evitare e nell’affrontare le crisi che sopravvengono sui mercati ortofrutticoli in modo da ridurre le fluttuazioni di reddito dei produttori;
si promuove l’aumento del consumo di frutta e verdura all’interno dell’Unione Europea;
s’intensificata la tutela di carattere agroambientale introducendo l’obbligo di includere nei programmi operativi due o più azioni ambientali; in alternativa almeno il 10% della spesa prevista dai programmi operativi deve riguardare azioni ambientali.

L’organizzazione di mercato relativa agli agrumi è inserita in parte nella più ampia OCM ortofrutta, in cui l’Unione Europea, come descritto precedentemente, ha confermato il linea di massima i capisaldi del precedente regolamento, mentre cambiamenti si sono avuti per gli aiuti nei confronti delle produzioni trasformate.

Per tali produzioni l’Unione Europea, con l’obbiettivo di semplificare le norme e di predisporre un sostegno mirato a favore del settore ortofrutticolo, ha abolito il regime di aiuto per gli ortofrutticoli e gli agrumi trasformati, inserendoli nel regime di pagamento unico (RPU) istituito dal Reg. CE 1782/2003 stabilendo che gli agricoltori che hanno realizzato prodotti ortofrutticoli durante il periodo di riferimento saranno ammessi a beneficiare del pagamento unico.

Scopo principale di tale regime è garantire una maggiore stabilità dei redditi degli agricoltori, i quali possono decidere che cosa intendono produrre indipendentemente dal tipo di coltura a cui sono destinati gli aiuti, in modo da adattare la propria offerta ai cambiamenti della domanda di mercato. Quindi, col “disaccoppiamento” si è passati dal sostegno al prodotto al sostegno del reddito del produttore (Arfini F., Giacomini C., 2008).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Aspetti geografici dell'agrumicoltura in Italia

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Informazioni tesi

  Autore: Martino Pannitteri
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Gaetano Sciuto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

FAQ

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agrumicoltura
agrumicoltura in sicilia
arance
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economia agraria
geografia

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