Femminismi Islamici: una tesi comparativa tra storie e memorie.

L'Algeria, divenuta indipendente dal 1962, non ha mai modificato la legislazione riguardante la famiglia e il divorzio e anzi la pratica della poligamia continua ancora ad esistere con le sue devastanti conseguenze sulla psicologia femminile e in genere sulla situazione sociale delle donne.
Nel 1964 Hachemi Tidjani ribadì l'inferiorità della donna, confermata a parer suo, dall'inferiorità biologica del suo cervello. Dopo breve tempo furono varate una serie di norme volte a limitare nuovamente e in modo più pericoloso i diritti delle donne. In seguito a ciò, nel 1966, l'Unione nazionale delle donne algerine giunse a ribadire con più forza il bisogno della revisione e della modifica dello Statuto personale e del diritto di famiglia per garantire almeno l'uguaglianza e la parità fra i sessi. Purtroppo non vennero fatti passi avanti e addirittura, nel 1976, la Carta Nazionale fatta approvare dal capo di governo Boumédienne sancì la formazione di uno Stato socialista dove però l'Islam avrebbe dovuto fare da guida spirituale e politica, garantendo il rispetto della personalità algerina e il risollevamento del paese dalla crisi economica. La morte di Boumédienne, avvenuta nel 1978, segnò la fine di quella che poteva essere vista come una rinascita economica del paese. A questi succedette Bendjedid, che al contrario “aprì le porte” a una facile diffusione della corruzione e del clientelismo. Dal punto di vista economico, la situazione del paese, già di per sé strutturalmente grave e arretrata, divenne ancora più difficile. Tale situazione fu la causa di varie manifestazioni studentesche e scioperi verificatisi tra il 1985 e il 1986 che portarono alla ribellione delle classi popolari urbane. All'interno di queste manifestazioni non mancò la presenza delle femministe, che presentarono diverse petizioni per ottenere che venissero applicate le riforme allo Statuto personale. Purtroppo le loro proteste non vennero prese in considerazione. Il nuovo Codice civile, ufficializzato nel 1984, fu il prodotto di un compromesso tra il nuovo capo di governo e gli islamisti.