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Il Mito di Europa secondo Orazio (Hor. Carm. 3, 27)

Il ratto

Per spiegare la nascita delle avversità tra Greci e Persiani, Erodoto, in apertura del primo libro delle Storie, offriva una spiegazione razionale, fra l’altro, del ratto di Europa: nel frangente, lo storico affermava che la principessa fenicia venne, in realtà, portata via dai Greci e poi lasciata a Creta, per ripagare i Persiani del ratto di Io, principessa di Argo.
Al di là della prospettiva “evemeristica” adottata da Erodoto e volendo cogliere la portata simbolica di quel gesto mitico, va detto che il ratto di Europa ha, naturalmente, almeno un illustre precedente: si tratta del rapimento perpetrato da Ade ai danni della bella Persefone (si noti, “per incidens’, che ambedue le vergini proprio un istante prima di essere portate via, si trovavano nell’atto di cogliere i fiori, cosa che alluderebbe al loro stato di puellae). Come ricorda Luisa Passerini, le due storie mitiche, e per questo anche i personaggi in esse coinvolti, sono talmente simili che in Beozia Persefone veniva invocata col nome di Europa.
Com’è noto, a causa dell’ira di Demetra, madre della fanciulla e dea della terra e dell’agricoltura, disperata per la perdita della propria figlia, i campi avevano smesso di dare frutti; grazie all’intervento di Zeus, tuttavia, fu reso possibile un “compromesso’: la sposa di Ade, infatti, avrebbe lasciato il regno degli inferi, per poter rivedere sua madre, solo una volta all’anno e per un periodo di tre mesi, in questo lasso di tempo, la terra ogni volta avrebbe ricominciato a produrre i suoi frutti e gli alberi e le piante sarebbero tornati a fiorire.
Anche il ratto di Europa e, fra gli altri, quello delle Sabine sono fortemente legati all’idea della fertilità e della riproduttività. Stando alle parole di Livio, ad esempio, fu proprio la carenza di donne che spinse i Romani a compiere il ratto: il popolo era preoccupato, infatti, di non riuscire a sopravvivere per più di una generazione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Mito di Europa secondo Orazio (Hor. Carm. 3, 27)

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Informazioni tesi

  Autore: Vincenzo Sfirro
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Foggia
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Giovanni Cipriani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 109

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