La responsabilità amministrativa degli enti: descrizione del D. Lgs. n. 231/2001 e analisi dei modelli preventivi adottatati nelle aziende

Il sistema sanzionatorio previsto dal legislatore delegato è stato strutturato e definito secondo le caratteristiche di effettività, proporzionalità e dissuasività contemplate all’interno della legge delega. A questo scopo si è fatto ricorso a delle tipologie di sanzioni già presenti nel panorama italiano, ma ne è stato adattato il contenuto alle specifiche esigenze punitive previste dal decreto.
Le sanzioni previste per gli illeciti amministrativi sono principalmente di due tipologie: pecuniarie e interdittive. Le prime discendono direttamente dalla commissione dell’illecito, mentre le seconde si applicano solo nei casi di particolare gravità. Vanno a completare il sistema sanzionatorio la pubblicazione della sentenza di condanna e la confisca. Nel decreto viene inoltre disciplinata la figura del commissario giudiziale, persona nominata nel caso in cui l’applicazione della sanzione interdittiva relativa all’interruzione temporanea dell’attività potrebbe avere gravi conseguenze sui livelli occupazionali o sull’erogazione di servizi pubblici o di pubblica necessità.
La caratteristica comune di tutte le sanzioni previste è quella di attingere, in modo diretto (sanzione pecuniaria e confisca) o indiretto (sanzioni interdittive) al profitto dell’ente e di perseguire una comune esigenza di prevenzione. Il sistema punitivo previsto cerca infatti, mediante la minaccia di pene severe, di distogliere gli enti da propositi illeciti, ma allo stesso tempo concede importanti abbattimenti di pena nei casi in cui l’ente stesso ponga in essere degli atteggiamenti riparatori utili a rimuovere le conseguenze del reato o decida di adottare modelli organizzativi idonei a prevenire illeciti dello stesso tipo.