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La preparazione atletica del calciatore

Considerazioni generali sull’allenamento calcisticio

Trovandosi di fronte al tema dell'allenamento, la prima domanda che ci si pone è come va iniziata la preparazione; questa dovrà rispettare la caratteristica della lentezza e della gradualità.
Come succede in quasi tutto le società calcistiche, si riserva la prima settimana alla ginnastica, all’atletica e al footing.
Il pallone verrà introdotto nella seconda settimana quando la preparazione ginnica avrà dato il suo tono, ma soprattutto l’elasticità muscolare; quando le articolazioni saranno messe in moto e lubrificate dagli esercizi idonei; quando l’equilibrio, la coordinazione del movimento sarà stata raggiunta grazie all'educazione e all’automatizzazione dei riflessi.
I primi tocchi del pallone dovranno essere sfruttati sotto la forma del passaggio e del palleggio in modo da allontanare il pericolo di contratture, stiramenti, strappi, che si creerebbero con tiri violenti.
Di solito si vedono squadre che per questi iniziali contatti con la palla utilizzano palloni di cuoio del numero 3 o palloni del numero 5 ma di gomma leggera o di plastica.
L’idea è buona ma può rivelarsi controproducente, poichè qualora ad un giocatore venisse istintivo di sfogarsi con una “stangata”, il colpo violento sul pallone leggero non offre resistenza e sovente è causa di stiramento.
Altro problema molto dibattuto è la differenziazione dell’allenamento.
Promotori particolarmente vivaci della differenziazione sono i "club” inglesi che già da alcuni anni sottopongono i loro atleti a parecchie esercitazioni individuali, in cui il giocatore può esercitare il massimo sforzo in base alle proprie capacità fisiche.
Si deve inoltre tener presente delle diverse strutture morfologiche, dell’ età e del carattere.
Il giocatore anziano è destinato ad entrare in forma più lentamente, ma a mantenere più a lungo la sua forma, dovrà iniziare con calma, con molta ginnastica di scioltezza e passare ad esercizi di potenziamento soltanto a scioltezza ed elasticità raggiunte.
Vi sono persone magre che sono normalmente degli emotivi e che molto devono alla loro carica nervosa, non devono essere mai forzati o estenuati. Deve sempre essere lasciato loro una specie di riserva nervosa esaltata dalla freschezza e non appannata ed isterilita da eccessi di fatica.
Gli incontri imposti dal calcio moderno sono violenti e spossanti, richiedono un allenamento molto severo, impegnato, continuo, ragionato e sofferto.
Gli interrogativi riguardanti la teoria di conduzione degli allenamento sono due; allenamento lento, graduato, progressivo e prolungato o immediato duro, concentrato? Molta atletica, molta corsa, poca palla o tanta palla, sempre palla?
Ovviamente il dare una risoluzione la più esatta possibile spetta all’allenatore, sta in questo la sua abilità.
Deve saper valutare il momento fisico e psicologico per l’applicazione dell’uno o dell’altro metodo. La scelta è condizionata da fattori ambientali, di tempo, di temperatura, di clima, di risultati, di partite, di periodo di campionato.
Si devono prendere in considerazione anche alcune categoria base delle persone con cui si lavora durante l’allenamento.
Giocatori vecchi, giocatori giovani, emotivi e no, longilinei, brachitipi, a muscoli ipertrofici o a muscoli lunghi ed elastici.
Per ciascuna di queste categorie vi sono indicazioni e prassi di allenamento diverse.
Ma si deve ricordare che esistono, e sono la più parte, giocatori appartenenti a categorie intermedie.
Con il progredire ed il diffondersi del calcio, è divenuta sempre più essenziale una perfetta preparazione atletica di base. Il continuo velocizzarsi del gioco, l'adozione di schemi di gioco offensivi o difensivi, basati soprattutto sugli scambi di posizione sul campo, rendono ormai indispensabile, seppure in relazione al ruolo, una tenuta atletica il più possibile accurata. Vi sono esercizi specifici di base (dal tiro in porta, al palleggio, al passaggio, al colpo di testa, alla guida della palla, allo stop, alle finte, al tackle).
Si tratta di movimenti che verranno naturali quando si approfondiranno o si perfezioneranno fontamentali individuali e di squadra. In precedenza, però, è necessario avere una preparazione atletica di base generale, che consenta di acquisire senza troppa fatica i successivi esercizi.
Diciamo che con una buona preparazione generale è necessario saper correre, saper saltare.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La preparazione atletica del calciatore

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Informazioni tesi

  Autore: Angelo Sala
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1978-79
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze Motorie
  Relatore: Germano Morandi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 80

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