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Procreazione medicalmente assistita: problemi e profili penalistici

La "pma" da un punto di vista cattolico

Molti giuristi sostengono che la legge n. 40 /2004 sia totalmente allineata con la dottrina della Chiesa Cattolica per varie ragioni che tratteremo più avanti. Invece, i cattolici negano con sdegno che la legge n.40 sia una “legge cristiana” perché essa non corrisponde, sotto diversi e importanti profili, all’insegnamento etico della Chiesa. Il merito della legge consiste nel porre fine a un vuoto normativo, presente ormai solo in Italia, le cui conseguenze inaccettabili erano riconosciute da tutti, ma inevitabilmente riaccende dopo contrasti sul tema del divorzio e dell’aborto, l’insanabile conflitto tra Chiesa e laicità dello Stato toccando temi eticamente sensibili.
Questo conflitto ed, in particolare, le pronunce di condanna della Chiesa nei confronti della maggior parte delle tecniche di pma, caratterizza ancora di più la genesi della normativa.
Il testo fondamentale in cui il Magistero della Chiesa Cattolica esprime la propria posizione etica sulle tecniche di pma è “Istruzione circa il rispetto della vita umana nascente e la dignità della procreazione Donum vitae” (1987), a cui si aggiunge la più recente enciclica di Giovanni Paolo II Evangelium vitae (1995), utile per precisare il pensiero dell’istruzione Donum vitae. Entrambi definiscono l’amore coniugale come “un amore pienamente umano, totale, fedele ed esclusivo fino alla morte ed infine, un amore fecondo che non si esaurisce nella comunione tra i coniugi ma destinato a continuarsi, suscitando nuove vite”. In tal modo la trasmissione della vita non diviene un arbitrio ma rimane obbedienza alla volontà del Creatore espressa nella stessa natura del matrimonio. Il Donum vitae ribadisce il concetto che concerne l’embrione umano:“L’essere umano va rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e, pertanto, da quello stesso momento gli si devono riconoscere i diritti della persona […]; poiché deve essere trattato come persona, l’embrione dovrà anche essere difeso nella sua integrità ,curato e guarito nella misura del possibile ,come ogni altro essere umano nell’ambito dell’assistenza medica.”
La Chiesa chiarisce così l’obbligo morale di evitare di danneggiare o di distruggere un essere anche se vi sia solo la possibilità di essere di fronte ad una vita umana.
Dal punto di vista cattolico gli interventi attualmente possibili sull’embrione sono: la diagnosi prenatale purché volta alla tutela dell’embrione autorizzata con un libero e informato consenso dei genitori del nascituro, viene considerata moralmente illecita se contempla l’eventualità del ricorso all’aborto a seconda dei suoi risultati; la ricerca, intesa come qualsiasi atto intento a promuovere l’osservazione di un dato fenomeno in campo umano, sempre laddove non arrechi danni ne alla vita ne all’integrità della madre e del figlio e, comunque subordinata al consenso libero e informato dei genitori; la sperimentazione, qualsiasi ricerca in cui l’essere umano rappresenta l’oggetto mediante il quale o sul quale si intende verificare l’effetto di un dato trattamento, può essere lecita, ma deve avere chiaramente finalità terapeutica; riguardo alla sperimentazione su embrioni morti permane il dovere etico del rispetto dovuto alle spoglie mortuali umane.
Notevole attenzione viene data agli embrioni ottenuti attraverso le tecniche di fecondazione in vitro: anche questi embrioni vengono considerati soggetti umani la cui dignità e vita deve essere rispettata. Ne consegue l’illiceità della produzione di embrioni su cui eseguire ricerche e sperimentazioni, e l’immoralità della produzione di embrioni soprannumerari perché non destinati ad un immediato impianto nella madre, venendo così distrutti o congelati. “Le varie tecniche di riproduzione artificiale, che sembrerebbero porsi al servizio della vita e che sono praticate con questa intenzione, in realtà aprono la porta a nuovi attentati contro la vita”.
È ben noto che la Chiesa Cattolica si oppone com’è suo diritto alla pma: l'inseminazione e la fecondazione artificiali sono ritenute pratiche immorali «perché dissociano la procreazione dall'atto con cui gli sposi si donano mutualmente, instaurando così un dominio della tecnica sull'origine e sul destino della persona umana». L'opposizione è ancora più radicale quanto alla fecondazione in vitro e a quella eterologa.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Procreazione medicalmente assistita: problemi e profili penalistici

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Chiavaro
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Stefano Canestrari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 156

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Parole chiave

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fecondazione
fecondazione eterologa
legge n. 151/2009
legge n. 40/2004
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ordinaza 13 settembre 2010 tribunale di firenze
procreazione
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