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Dosaggio di Endocannabinoidi Plasmatici mediante Cromatografia Liquida abbinata a Spettrometria di Massa Tandem (LC-MS/MS): confronto fra una popolazione normale e una popolazione affetta da obesità

Sistemi di segnalazione del tessuto endocrino adiposo

Ecco di seguito descritte le due molecole di comunicazione secrete dal tessuto endocrino adiposo più interessanti dal punto di vista dell’obesità.
- Leptina: questo ormone anoressizzante, di struttura simil-citochinica, codificato dal gene ob, è prodotto dal tessuto adiposo bianco in modo proporzionale alla sua quantità e rappresenta un segnale costante di controllo per il cervello sullo stato nutrizionale. Questo ormone agisce come stimolo di sazietà. Si sospetta che la leptina interagisca col TNF-α e l’Interleuchina-6 (Interleukin-6, IL-6), svolgendo un ruolo importante nel controllo della massa grassa, sotto il controllo, a loro volta, di altri ormoni e del sistema nervoso simpatico. Tutte e tre queste molecole svolgono un ruolo nella fisiopatologia dell’obesità e nelle sue complicazioni. Ad esempio, nella maggior parte dei soggetti obesi si sviluppa una leptino-resistenza, innescata dall’eccesso alimentare, l’eccesso aumenta le riserve di grasso, che portano quindi ad un aumento, in modo proporzionale, dei livelli circolanti di leptina. Pertanto, la sensibilità centrale alla leptina stessa diminuisce insieme alla sensazione di sazietà, portando ad un ancor più eccessivo introito alimentare: in questo modo si innesca un circolo vizioso per il quale il soggetto continua ad ingrassare a causa della perdita di controllo sull’assunzione di cibo.
- Adiponectina: è una citochina prodotta principalmente dal tessuto adiposo sottocutaneo, a partire dall’attivazione dei recettori nucleari PPAR-γ. Essa presenta caratteristiche protettive anti-infiammatorie e di blocco macrofagico (ateroprotettive), aumenta l’insulino-sensibilità, l’ossidazione degli acidi grassi non esterificati e regola il metabolismo glucidico. La sua produzione diminuisce a feed-back negativo all’aumentare del grasso viscerale, forse per l’aumentata produzione di TNF-α, e questo in genere si riscontra in soggetti con diabete mellito e sindrome metabolica. L’azione dell’adiponectina sul muscolo scheletrico è leggermente diversa da quella sul fegato, poichè i recettori presenti sui due tessuti sono codificati da geni diversi: nel muscolo l’adiponectina induce lipolisi, ossidazione dei trigliceridi, aumento della sensibilità insulinica e captazione di glucosio dal sangue; al contrario nel fegato favorisce la gluconeogenesi.
Altre adipochine importanti sono il TNF-α e l’IL-6, citochine infiammatorie coinvolte nel blocco del segnale dell’insulina e nell’infiammazione e il Fattore Inibente l’Attivatore del Plasminogeno (Plasminogen activator inhibitor-1, PAI-1).

Informazioni tesi

  Autore: Filippo Betti
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche
  Relatore: Uberto Pagotto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 128

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Parole chiave

1,2 dag: 1,2 diacilglicerolo
1-ag: 1-arachidonoil glicerolo
2ag: 2-arachidonoil glicerolo
aea: anandamide
apci: ionizzazione chimica a pressione atmosferica
api: ionizzazione a pressione atmosferica
cb 1: recettore di tipo 1 dei cannabinoidi
cromatografia liquida
dgl: diacilglicerolo lipasi
ep: entrance potencial
esi: ionizzazione elettrospray
faah: amide idrossilasi degli acidi grassi
hplc: cromatografia liquida ad alta efficienza
is: standard interno
lc/ms/ms
linac: acceleratore lineare
lloq: limite inferiore di quantificazione
lod: limite di rivelabilità
mrm: monitoraggio di reazioni multiple
oea: oleil-etanolamide
pea: palmitoil-etanolamide
s/n: rapporto fra segnale e rumore di fondo
spe: estrazione in fase solida
spettrometria di massa tandem

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