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La libertà di informazione nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo

La libertà d’espressione negli strumenti internazionali a tutela dei diritti umani

Definire il concetto di “libertà d’espressione” non è un’operazione semplice poiché nella pratica, con questa locuzione si fa riferimento a una molteplicità di significati. Infatti, sia con riferimento ai vari ordinamenti nazionali sia a livello internazionale, non esiste una definizione univoca di questo diritto, tanto che libertà d’espressione può essere indicata anche come: libertà di manifestare il proprio pensiero, libertà d’informare oppure come libertà di parola.

Nonostante i termini utilizzati possano far ritenere che non sussista alcuna distinzione tra queste diverse terminologie, in realtà qualche differenza esiste ed è necessario sottolinearla. In via di prima approssimazione possiamo affermare che “la libertà d’espressione non ha come elemento costituente la finalità di comunicare ad altri informazioni che possano contribuire alla formazione di valutazioni di rilevanza sociale e politica” mentre, con il termine libertà d’informare si indica l’attività volta a diffondere informazioni che possano diventare parte della conoscenza di altri soggetti ed è quest’obiettivo che distingue la libertà di informare dalla libertà d’espressione.

Per quanto riguarda la libertà di manifestare il proprio pensiero e la libertà di parola, a volte, sono intese quali componenti della libertà d’espressione come si può evincere, ad esempio, dall’osservazione delle norme costituzionali nazionali realizzate per la protezione di questi diritti.

Concetti come libertà d’opinione, d’informazione e d’espressione sono strettamente collegati tra di loro e, se a volte sono utilizzati come sinonimi, altre volte invece, la libertà d’espressione è intesa come “contenitore” all’interno del quale racchiudere gli altri due concetti.

Si può affermare, infatti, che elemento basilare della libertà d’espressione sia la libertà d’informazione, intendendo in tale senso tanto la libertà di diffondere notizie, quanto quella di ricevere e ricercare informazioni. Inoltre, la libertà d’espressione può essere considerata come la libertà di manifestare una propria opinione, dopo che questa si è potuta determinare nell’individuo in seguito alle informazioni ottenute.

La non univocità del concetto di libertà d’espressione è una questione che ha animato un dibattito molto vasto in dottrina. Alcuni autori hanno rilevato come, ad esempio, si utilizzi spesso la locuzione libertà d’informazione senza che ci sia poi un’uguale corrispondenza di significato nei vari ordinamenti. Altri autori come: Bullinger, Dimitrijevic, Van Dijk e Van Hoof, preferiscono servirsi della locuzione “libertà d’espressione” perché ritengono che libertà d’informazione sia spesso utilizzata “without a precise meaning or with different meanings”.

Altri ancora come Newman e Vasak, ritengono che quando la libertà d’espressione è esercitata attraverso i mezzi di comunicazione di massa, essa possa essere indicata come libertà d’informazione. Anche all’interno della dottrina italiana il dibattito sull’esatto significato dei concetti sopra esposti è stato affrontato da differenti autori.

A tale proposito, ad esempio Crisafulli, riferendosi alla libertà d’informare, afferma che essa possa essere intesa o in un senso ampio, che comprende sia la libertà d’espressione che la libertà d’informare in senso attivo, oppure in senso stretto intendendo in questo modo solamente la libertà di cronaca. L’autore in questione ritiene opportuno utilizzare il termine libertà d’espressione per indicare il diritto di ognuno di informare e manifestare idee e opinioni con qualsiasi mezzo, ricomprendendo sia il messaggio artistico sia le opere scientifiche e le varie forme di spettacolo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La libertà di informazione nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo

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Informazioni tesi

  Autore: Samuele Campestrin
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Trento
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Marco Pertile
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 200

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