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Il Trattato di Bengasi 2008: percorso storico ed analisi di una svolta diplomatica

La Libia al bivio del XXI° secolo: la riconciliazione internazionale

Nell'agosto 1998, la Libia annunciò di volere collaborare con la giustizia internazionale accettando la proposta anglo-americana di processare gli indiziati dell'attentato di Lockerbie all'Aia, in Olanda. Una volta consegnati, l'ONU nell'aprile 1999 sospese temporaneamente le sanzioni multilaterali e il Consiglio di Sicurezza dispose di porvi fine permanentemente qualora la Libia avesse rispettato i restanti punti della risoluzione 883/1992, tra cui quelli sul disconoscimento del terrorismo e della trasparenza in materia di armi di distruzione di massa.
Nel corso degli anni Novanta, la Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti d'America era giunta alla conclusione che Tripoli fosse in grado di produrre armi chimiche e fosse alla ricerca di nuova tecnologia missilistica e nucleare, anche se tale attività aveva iniziato a diminuire dal 1997. Tuttavia, quando le sanzioni ONU furono sospese, Washington rimase nel timore che la Libia potesse riprendere i programmi precedenti. Tale preoccupazione fu rafforzata da una notizia resa pubblica nel 2001 dalla CIA, secondo la quale libici avevano ripreso parte di un programma nucleare civile che disponeva dei mezzi per condurre anche ricerche connesse alla produzione di armi. Sebbene molti analisti fossero scettici sulle capacità e le conoscenze della Libia di produrre tecnologia nucleare a fini bellici, gli Stati Uniti decisero di mantenere le proprie sanzioni, iniziando trattative riservate con libici ed inglesi sulla questione delle armi non convenzionali e di distruzione di massa e intavolando colloqui per trovare una soluzione per i risarcimenti delle vittime di Lockerbie.
I colloqui si svolsero con discrezione per più di tre anni e si conclusero positivamente nel dicembre 2003. In cambio delle richieste anglo-americane, che prevedevano fra l'altro l'abbandono di qualsiasi programma nucleare e la consegna di tutte le armi non convenzionali possedute, la Libia ottenne di essere depennata dalla “lista nera” degli Stati finanziatori del terrorismo e la sospensione delle sanzioni americane. Nel febbraio 2004 gli Stati Uniti cancellarono il divieto di volare nella Giamahiria, per poi tre mesi più tardi abolire il resto delle sanzioni; nel giugno, infine, formalizzarono i nuovi rapporti riallacciando le relazioni diplomatiche, mentre iniziava lo smantellamento dell'equipaggiamento nucleare e chimico libico.
A sancire il definitivo riavvicinamento con l'Europa, il 27 aprile 2004 Gheddafi fece inoltre visita a Bruxelles, nel suo primo viaggio ufficiale in Occidente dopo 15 anni. In tale occasione, il Leader espresse la volontà libica di partecipare ai lavori dell'iniziativa sul Partenariato Euro-Mediterraneo in qualità di osservatore, dopo che negli anni precedenti si era sempre espresso in termini critici – quando non apertamente contrari – verso l'iniziativa.
Dopo decenni di scontri con l'Occidente, la decisione di collaborare segnò l'apice di un processo di riformulazione della propria politica estera ed interna attuato dalla leadership libica. Lentamente le posizioni precedenti stavano cambiando. Il Paese prese le distanze dal terrorismo, cacciando i gruppi che vi avevano trovato rifugio, e in occasione degli attentati dell'11 settembre 2001 al World Trade Center e al Pentagono, Gheddafi condannò senza appello l'atto e si dimostrò solidale con gli americani. Gradualmente, anche la retorica del Colonnello sulla questione israelo-palestinese cambiò, diventando più pragmatica e favorevole per una soluzione pacifica del conflitto.

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Il Trattato di Bengasi 2008: percorso storico ed analisi di una svolta diplomatica

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Informazioni tesi

  Autore: Ludovico Mion
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Cesira Filesi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 121

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