I giudizi morali nei bambini: il ruolo di emozioni e ragionamento

Bandura, nell’opera Mechanisms of moral disengagement (1990), con il costrutto del “disimpegno morale”, ha cercato di comprendere attraverso quali processi i soggetti riescono ad agire in modo riprovevole, contrario al proprio codice morale senza però vergognarsi o sentirsi in colpa. Secondo l’Autore, ciò avviene non per difetto d’intelligenza o di principi morali, come per Piaget e Kohlberg, ma a causa di processi che tendono a far si che si preservi il proprio sistema di valori e la propria immagine di sé come soggetto che agisce in modo “morale”, pur agendo in maniera incompatibile e riprovevole. La colpa delle cattive azioni non è nostra, ma delle negative influenze educative, della società, degli altri che con il loro comportamento ci hanno provocato. Diventa così possibile agire negativamente
senza sentirsi in colpa, dal momento che la colpa viene diffusa, diluita e spostata su altri.
La vita dell'essere umano è costellata nei primi anni dal ripetersi di esperienze dirette, alcune delle quali risulteranno positive, cioè foriere di sensazioni piacevoli, altre negative. In questo modo ognuno ha cominciato a padroneggiare il mondo che lo circonda, a capire cosa "è bene" e cosa "è male", a capire ciò che si può continuare a fare e ciò che è meglio non ripetere.