La politica di coesione per il periodo 2007-2013. Programmi e strumenti

Le decisioni delle istituzioni comunitarie sono la terza categoria di atti delle istituzioni comunitarie espressamente contemplata dall’art. 249 del Trattato CE. Il termine appare senz’altro poco felice, dato che esso viene adoperato nel Trattato non solo col significato descritto da tale articolo, ma anche per indicare, più genericamente, il potere delle istituzioni di deliberare in ordine a certe materie.
Ai sensi dell’art. 249 del Trattato CE “la decisione è obbligatoria in tutti i suoi elementi per i destinatari da essa designati”. La sua caratteristica essenziale è dunque costituita dalla portata individuale, cioè dalla sua riferibilità ai soli destinatari, sia essi siano Stati membri o singoli individui.
Proprio perchè dotate di portata individuale, le decisioni, qualora siano rivolte a singoli individui, costituiscono espressione di un’attività amministrativa delle istituzioni piuttosto che di una loro attività normativa.
Trattandosi di atti di portata individuale, assume speciale rilievo in relazione ad essi, rispetto agli atti normativi veri e propri, la loro motivazione per evitare abusi da parte delle istituzioni.
Se la portata generale o individuale costituisce il tratto distintivo delle decisioni dai regolamenti, esse sono accomunate a questi ultimi dalla caratteristica di essere obbligatorie in tutti i loro elementi; l’obbligatorietà appare quindi l’elemento essenziale per identificare le decisioni rispetto ad altri atti individuali, quali le direttive per quanto riguarda le decisioni rivolte agli Stati, e i pareri per le decisioni indirizzate a singoli individui.