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Determinanti della corruzione nelle regioni italiane (1980-2002)

Una ricerca sulla corruzione

Alcuni interrogativi ci hanno spinto a intraprendere una ricerca empirica sul fenomeno corruzione: in quale regione la corruzione è emersa di più? Qual è il suo andamento tra il 1980 e 2002? Quale può essere lo scarto tra la criminalità registrata e quella sommersa?
Questo capitolo analizza dettagliatamente i dati che verranno utilizzati. Come detto più volte, l’obiettivo del lavoro è analizzare dal punto di vista quantitativo le variabili che, guidate dalle teorie economiche elaborate sul fenomeno corruzione, si ritiene che possano influenzare l’andamento della corruzione nelle regioni italiane.
Da un punto di vista metodologico, ci serviremo di strumenti statistici come indici di correlazione e media per poter mettere in relazione i dati utilizzati successivamente; inoltre, mediante tabelle e grafici cercheremo di semplificare le nostre analisi.
Per misurare il fenomeno abbiamo dovuto reperire i dati relativi ai delitti denunciati dalle statistiche giudiziarie tenute dall’ISTAT.
La nostra analisi si occupa di misurare la criminalità nelle due dimensioni fondamentali: il tempo e lo spazio.

Sotto questo profilo la corruzione viene in rilievo come grandezza empirica perciò si può parlare di criminalità corruttiva, terminologia con cui si suole indicare il numero complessivo dei fatti di corruzione punibili in uno spazio o in tempi determinati.
Le coordinate spazio-temporali prescelte per la nostra indagine sono date da:

- territorio italiano: offriamo informazioni disaggregate riguardo le 20 regioni italiane, per stabilire come la criminalità corruttiva si sia distribuita sul territorio nazionale e per trarre, da questo dato, informazioni sui fattori che la influenzano;
- periodo di tempo che va dal 1980 al 2002: periodo contrassegnato, per quanto interessa l’economia della presente indagine, da modifiche legislative in relazione ai reati di corruzione e ai delitti contro la pubblica amministrazione in generale, dal fenomeno Tangentopoli e dall’inchiesta “Mani Pulite”.

Va premesso che l’analisi dei dati statistici presi in considerazione sconta un limite conoscitivo difficilmente eliminabile, quello della “cifra nera”, scarto tra criminalità reale e criminalità registrata. E’ importante cercare di quantificarla perché talvolta, all’aumento delle denunce può corrispondere non un’intensificazione nella realizzazione di determinati reati, ma solo una riduzione della “cifra nera”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Determinanti della corruzione nelle regioni italiane (1980-2002)

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Informazioni tesi

  Autore: Luana Marrone
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi dell'Aquila
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e commercio
  Relatore: Nadia Fiorino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 76

FAQ

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