Comunicare con YouTube: analisi del fenomeno ClioMakeUp

ClioMakeUp nasce su YouTube ma non è l’unico terreno di gioco: la giovane bellunese è presente anche su Flickr e su Facebook, due siti con intenti molto diversi.
Il primo è una gallery di immagini, contenente le fotografie dei lavori come makeup artist, che le consente di mostrare ai suoi fan cosa è in grado di realizzare. Questo sito da un lato permette agli utenti di visionare e commentare le foto, dall’altro consente a Clio di instaurare un ulteriore punto di contatto con coloro che la seguono.
Il secondo invece è un social network in cui le persone si ritrovano online per chiacchierare e condividere foto, opinioni e video. Clio, oltre ad avere il suo account personale, ha aperto una fan page, cioè un profilo in cui gli utenti iscritti non sono “amici” ma “fan”. Questa pagina conta quasi 22mila iscritti e il suo scopo principale è quello di tenere aggiornati gli iscritti su eventuali novità legate sia al canale YouTube sia alla sua vita privata e professionale. Tale pagina si è dimostrata di fondamentale importanza in un momento critico della vita del fenomeno ClioMakeUp: il 21 febbraio 2010 YouTube ha sospeso l’account di Clio, improvvisamente e senza motivo. La ragazza, in crisi per la perdita del suo amato canale, per il quale in un anno e mezzo aveva dedicato tempo ed energia, si è sentita spiazzata e isolata. Non essendo più in grado di comunicare con i suoi iscritti attraverso il suo canale, ha postato su un canale secondario un video in cui spiegava l’accaduto e, grazie alla fan page di Facebook, è riuscita a portarlo all’attenzione dei suoi iscritti. Fortunatamente dopo qualche giorno il canale di Clio è stato riattivato e tutto è tornato alla normalità. Questo fatto fa riflettere per due motivi: da un lato mostra quanto un utente YouTube possa affezionarsi alla sua creatura, così tanto da ritrovarsi in lacrime nel momento in cui il canale viene chiuso da terzi. Dall’altro lato emerge l’importanza di dedicarsi anche ad altri siti, di modo che si possa sempre avere un mezzo di contatto con gli iscritti e mantenere la propria presenza online (Burgess e Green, 2009). Come afferma Alan Lastufka: “rimanere in un sito tutto il tempo è come avere il paraocchi”, inoltre, è rischioso. Un youtuber è padrone del suo canale, ma fino a un certo punto: può ritrovarsi dall’oggi al domani senza account, perché gli può venir sospeso, o ancor peggio senza piattaforma, perché il sito YouTube può chiudere i battenti e portare con sé tutti gli account creati e i video caricati, trasformando gli utenti in vagabondi della rete, scioccati e traumatizzati per la perdita di tutto ciò che avevano creato. E’ buona norma perciò per un youtuber guardarsi intorno, affermarsi anche in altri siti, in modo da salvaguardare il proprio lavoro online (Lastufka e Dean, 2009).