La crisi finanziaria mondiale e il dibattito sulle bad bank

Le risposte che vengono date alle crisi sono in genere di due tipi: rafforzare i sistemi finanziari e ricostruire l’architettura finanziaria globale col fine di meglio controllare la liquidità internazionale. Il rafforzamento dei sistemi finanziari dopo la crisi dovrebbe avvenire tramite interventi di vario tipo, miranti soprattutto a ristabilire la solvibilità delle istituzioni finanziarie, in particolare delle banche, a incrementarne la trasparenza e la capitalizzazione.
Nella prassi, le soluzioni adottate possono essere sia ideate e messe in pratica all’interno della stessa istituzione, sia provenire dall’esterno. Generalmente, le soluzioni esogene pongono l’attenzione su aspetti finanziari e si sostanziano in interventi delle autorità, oppure in soluzioni di finanza straordinaria quali fusioni o scorpori. Le soluzioni aziendali (endogene) sono invece prevalentemente indirizzate al riequilibrio operativo; quest’ultime sono basate sulla predisposizione e messa in pratica di un piano di risanamento ovvero vengono identificate tutte quelle misure atte a riportare l’impresa, che ha attraversato una crisi, ad un generale equilibrio economico-finanziario e operativo.
Negli ultimi tempi sono stati compiuti passi significativi per arricchire e migliorare gli strumenti di cui le autorità possono disporre per prevenire, circoscrivere, gestire e possibilmente risolvere la crisi. Le possibili soluzioni sono diverse e in teoria distinguibili in base alla gravità della crisi, nonché ai tempi e ai costi della sua risoluzione.
In ipotesi di crisi bancaria la normativa prevede il ricorso agli strumenti dell’amministrazione straordinaria e della liquidazione coatta amministrativa; si tratta, pertanto, di procedimenti attuabili qualora l’intermediario creditizio manifesti irregolarità e gravi perdite patrimoniali.