Wilkie Collins e i luoghi del Sublime

Nell’estate del 1850 Wilkie [Collins], invece di fare il suo “solito” viaggio nel Continente con Charles Ward, decise di andare in Cornovaglia con un altro suo vecchio amico, l’artista Henry C. Brandling. Volevano infatti esplorare, a piedi, una zona ancora remota delle isole Britanniche, che sarebbe stata di lì a poco raggiunta dalla ferrovia.

A Brandling fu affidato il compito di disegnare i luoghi che visitavano, mentre Collins sperava di trovare ispirazione per un libro. Fu un viaggio insolitamente impegnativo per Collins, abituato a passeggiare per le strade di Parigi, che si ritrovò a camminare per dieci/quindici miglia al giorno con lo zaino in spalla nel clima non certo favorevole della Cornovaglia.

Ma il viaggio gli piacque moltissimo e trovò infatti molto materiale su cui scrivere: ne uscì un libro attraente, un insieme di storie, leggende, statistiche e commenti sociali. Ritornato a Londra, Collins spese l’autunno a scrivere Rambles Beyond Railways, cominciando già a novembre a negoziare con Bentley per la sua pubblicazione.

Dopo alcuni problemi iniziali, il libro fu finalmente pubblicato il 20 gennaio 1851. La Cornovaglia fu di grande ispirazione a Collins per la formazione del suo immaginario sublime. In particolare, nel capitolo 6, intitolato “The Lizard”, troviamo la descrizione del Devil’s Throat, che si trova nel Kynance Cove, e che verrà in seguito utilizzato dall’autore in Basil:

This desirable journey is accomplished with the greatest ease on his part, and with considerable difficulty and delay on mine for the wind blows fiercely over us on the height; our rock track is narrow, rugged, and slippery; the sea roars bewilderingly below; and a single false step would not be attended with agreeable consequences.

Soon, however, we begin to descend a little from our “bad eminence” and come to a halt before a wide, tunnelled opening, slanting sharply downwards in the very middle of the island a black, gaping hole, into the bottom of which the sea is driven through some unknown subterranean channel, roaring and thundering with a fearful noise, which rises in hollow echoes through the aptly-named “Devil's Throat”. About this hole no grass grew: the rocks rose wild, jagged, and precipitous, all around it. If ever the ghastly imagery of Dante's terrible “Vision” was realized on earth, it was realized here. (Wilkie Collins, Rambles Beyond Railways; or, Notes in Cornwall taken A-Foot, London, Richard Bentley,
1865, p. 113)