Responsabilità ed etica in Hans Jonas e Paul Ricoeur

Anche Ricoeur, come Villey, fa un viaggio nel passato alla ricerca delle origini della responsabilità che si presenta solo a partire dal XIX secolo nel significante e nel significato comunemente oggi in uso.
Dal suo viaggio Ricoeur porta con sé il solo antenato semantico della responsabilità: il verbo latino imputare, derivante da putare, “valutare, stimare, calcolare”. Ricoeur sottolinea l’idea della
contabilità sottesa al termine in questione e rinvenibile anche nel tedesco Zurechnung e nell’inglese accountability. “Nell’imputazione è presente un rapporto primitivo con l’obbligazione, di cui l’obbligazione di riparare o di subire la pena costituisce soltanto un corollario o complemento, che si può collocare sotto il termine generico di retribuzione”.
La retribuzione è parte integrante e condizione di esistenza della responsabilità laddove il soggetto responsabile viene ad identificarsi non con il mero agente-causa dell’azione ma con la persona che agisce prevedendo le conseguenze delle proprie azioni e consapevole di dovervi rimediare. “Imputare un’azione a qualcuno significa attribuirgliela come al suo vero autore, metterla, per così dire, sul suo conto e renderlo di essa responsabile”.
Per imputatio si intende l’attribuzione di un’azione a un agente come alla sua causa. L’imputazione è, infatti, un concetto profondamente legato a quello della causalità, uno dei temi più trattati in ambito filosofico, con particolare riferimento al diritto.