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La Cina e le energie rinnovabili. Luci ed Ombre.

Protocollo di Kyoto

Il Protocollo di Kyoto, firmato nel dicembre 1997, rappresenta lo strumento attuativo della Convenzione delle Parti. Sulla base del principio di “comuni, ma differenziate responsabilità” si pone l’obbiettivo di impegnare i paesi industrializzati e quelli con un’economia in transizione a ridurre i livelli delle emissioni totali di gas serra rispetto a quelli registrati nel 1990, mediamente del 5,2% entro il quadriennio 2008-2012.
Fin dai primi incontri il processo negoziale presentò una serie di ostacoli, sia politici che diplomatici, non indifferenti a causa delle posizione arroccate, e spesso conflittuali, dei paesi più industrializzati.
Da un lato il blocco europeo proponeva un’ambiziosa riduzione delle emissioni del 15% rispetto ai livelli di inizio anni novanta entro la fine del primo decennio del ventunesimo secolo. Gli Stati Uniti, al contrario, premevano perché le emissioni globali rimanessero inalterate rispetto a quelle di inizio anni novanta, con obblighi e responsabilità differenti da stato a stato. Come verrà analizzato in seguito, furono proprio gli U.S.A. a proporre ciò che in seguito divenne uno degli elementi che maggiormente caratterizzano il protocollo di Kyoto: l’introduzione di meccanismi di flessibilità che intervenissero a sostegno dei più convenzionali sistemi di abbattimento delle emissioni.
A coprire una posizione intermedia fra queste due proposte così distanti si inserirono il Giappone, che proponeva una riduzione del 6% entro il 2012, Cina ed India, contrarie a qualsiasi obbligo imposto ai paesi in via di sviluppo, e le economie più deboli del Terzo Mondo che arrivarono a proporre riduzioni fino al 30% , ma solo per i paesi industrializzati.
Le trattative si conclusero l’11 dicembre del 1997 quando si optò per una riduzione media delle emissioni di gas serra pari al 5,2% nel periodo compreso fra il 2008 ed il 2012, preceduto dal periodo di prova 2005-2007, con responsabilità comuni ma diverse. Solo 39 fra i paesi firmatari sono stati sottoposti a vincoli di emissione. I tagli richiesti sono diversi per ognuno di questi: l’Unione Europea, responsabile del 21% delle emissioni globali dovrà garantire una riduzione dell’8%, mentre la Russia la cui somma delle emissioni nel 1990 ammontava a circa 17% del totale globale, potrà mantenere nel 2012 lo stesso ammontare del 1990.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La Cina e le energie rinnovabili. Luci ed Ombre.

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Informazioni tesi

  Autore: David Roth
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze della mediazione linguistica
  Relatore: Francesco Bosello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 49

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