Struttura e potere di mercato nel mercato elettrico italiano

Le prime decisioni prese dall'esecutivo riguardano il riassetto e la privatizzazione di ENEL S.p.a. Nel novembre del 1999 viene collocata la prima quota di azioni e contestualmente ENEL viene divisa in più società (Produzione, Green Power, Distribuzione, Trade, Terna, SOGIN).
Il GRTN diventa operativo nel 2000 mentre l'AU e il GME vengono costituiti ma non resi operativi. I dubbi e le incongruenze comunque non mancano. Innanzitutto si pone il problema del prezzo unico di borsa. Sul fronte degli operatori primari di mercato, la posizione di ENEL S.p.a. riguardo all'avvio della borsa elettrica è incerta.
I traders, invece, sono convinti di potere trarre maggiore beneficio da un mercato più frazionato e meno trasparente, come quello dei mercati bilaterali.
Inoltre anche gli utenti industriali ritengono che: “la possibilità di contrattualizzare al di fuori della borsa le quote di energia a basso prezzo, non assumendo per esse il system marginal price6, dia luogo a prezzi medi più bassi.” ( Confindustria 2005 ).
Si propone inoltre un problema strutturale che era passato in secondo piano a causa dell'attenzione rivolta alla costruzione del mercato. Il GRTN segnala, nella relazione annuale del 2001 e poi anche in quella del 2002, che il margine di potenza disponibile per far fronte a eventi accidentali e errori di stima della domanda si è assottigliato. In base a ciò si sostiene che il rischio di blackout è implicitamente aumentato. Per ridurre il rischio sarebbe necessaria la creazione di nuova capacità.
Tale operazione è complessa e l'assenza di un quadro istituzionale stabile non favorisce nuovi investimenti.