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La determinazione dei tassi di cambio dai trapezitai a oggi

Currency board

Il currency board è un particolare regime di cambio fisso in cui c’è una relazione di uno a uno tra lo stock di moneta domestica in circolazione e le riserve della banca centrale. In questo regime di cambio la banca centrale annuncia un tasso fisso tra la valuta domestica e una estera forte e per mantenerlo si impegna a detenere come riserva un ammontare di valuta estera pari al valore dello stock di moneta domestica in circolazione. In questo modo la banca centrale è sempre in grado di convertire tutta la valuta nazionale che le viene offerta in valuta straniera ad un determinato tasso di cambio. In questo modo nel paese si genera un uso parallelo di due monete, quella domestica e quella estera. Inoltre la banca centrale nazionale rinuncia a uno dei due canali che potrebbe utilizzare per influenzare l’offerta di moneta e le riserve ufficiali. In generale infatti le banche centrali possono operare sul mercato utilizzando sia il canale domestico che quello estero. Un tipico esempio dell’utilizzo del canale domestico sono le operazioni in cui la banca centrale acquista (vende) titoli di stato domestici pagando con (ricevendo in cambio) valuta nazionale al fine di aumentare (diminuire) l’offerta di moneta nazionale. Le operazioni sul canale estero invece sono quelle in cui la banca centrale acquista (vende) assets esteri al fine di aumentare (diminuire) le riserve ufficiali denominate in valuta estera e aumentare (diminuire) l’offerta di moneta. Nel caso i cui il governo decida di adottare un regime di currency board la banca centrale nazionale non sarà più in grado di utilizzare il canale domestico. Ciò è dovuto alla stretta relazione tra moneta nazionale e riserve ufficiali in valuta estera.
La banca centrale potrà quindi influenzare l’offerta di moneta solo attraverso l’utilizzo delle riserve ufficiali denominate in valuta forte.
Grazie al rapporto di uno a uno, tra moneta e riserve ufficiali in valuta estera, la banca centrale è teoricamente in grado di resistere ad ogni attacco speculativo senza dover ricorrere alla svalutazione. D’altro canto però, nel caso in cui fosse costretta a convertire tutto l’ammontare di moneta domestica in valuta straniera, l’economia si ritroverebbe a tutti gli effetti dollarizzata, con conseguenze politiche ed economiche molto gravi per il paese.
La rigidità e l’eventuale pericolo di una dollarizzazione sono al contempo punti di debolezza, ma anche di forza di un regime di currency board. Infatti da un lato possono essere considerati punti di debolezza in quanto restringono l’operatività della banca centrale e, nel caso di un attacco speculativo mettono a rischio l’esistenza della valuta nazionale. Dall’altro sono ritenuti punti di forza dal momento che regolando così rigidamente la politica monetaria danno ai mercati un segnale molto positivo riguardo all’impegno assunto dal paese e assicurano che la banca centrale non potrà supportare finanziariamente il governo attraverso politiche di monetizzazione del debito.
Il fattore determinante per il funzionamento del regime di currency board è la credibilità dell’impegno assunto dal governo, che viene assicurata dall’ammontare delle riserve ufficiali della banca centrale. Sono quelle infatti che hanno il compito di assicurare in ogni momento il cambio fisso tra la valuta nazionale e quella estera.
Il currency board fu introdotto dall’Argentina all’inizio degli anni’90 e che riuscì bene a contenere l’inflazione in quel paese. Purtroppo il rallentamento dell’economia argentina all’inizio degli anni 2000 ha minato la credibilità del cambio tra Peso e Dollaro, fino al punto in cui il governo fu costretto a dichiarare default. Oggi tra i paesi che utilizzano questo tipo di regime di cambio figurano Hong Kong, dove tale regime è basato sul Dollaro, mentre in Bulgaria e Bosnia Erzegovina si basa sull’Euro.

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La determinazione dei tassi di cambio dai trapezitai a oggi

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Informazioni tesi

  Autore: Tommaso Cervellati
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Economia
  Corso: Finanza
  Relatore: Giorgio Bellettini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 243

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