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I distretti agroalimentari e lo sviluppo territoriale: valorizzazione e promozione del territorio e dei prodotti tipici nel distretto di Nocera-Gragnano

Dal distretto industriale al distretto agroalimentare di qualità: l’affermazione del binomio territorio-prodotto.

Il comparto agroalimentare, come già visto in precedenza, gioca un ruolo fondamentale nell’economia e nello sviluppo del sistema economico italiano.
Non a caso, dall’analisi sul PIL delle province italiane dal 1995 al 2002, emerge che le province a a maggior valenza della filiera agroalimentare nella formazione del PIL sono tra quelle che hanno registrato i miglioramenti in termini di PIL pro capite tra i più interessanti: nella graduatoria delle prime 15 province più agricole d’Italia, dopo lo “storico” buon posizionamento di Mantova (10° posizione nella graduatoria del PIL pro capite) ritroviamo gli interessanti miglioramenti di Vibo Valentia e Isernia (+ 7 posizioni nella graduatoria provinciale), Grosseto (+ 6 posizioni), Matera (+ 6 posizioni), Ragusa (+ 3 posizioni) e Benevento (+ 3 posizioni). Tutte province con un tessuto imprenditoriale formato da micropiccole imprese con una spiccata vocazione agroalimentare di qualità ed una organizzazione produttiva sul territorio di tipo sistemico, in alcuni casi caratterizzata dalla presenza di prodotti tipici con marchio di tutela (ad es. DOP, IGP, etc.). A supporto di questa lettura della geografia economica italiana va rilevato che, secondo la graduatoria dei tassi di crescita del periodo 1995-2002, nelle prime 15 province d’Italia ben 7 sono realtà a forte vocazione agroalimentare. Tutto ciò a testimonianza del fatto che l’agroalimentare italiano svolge un ruolo di fondamentale importanza nella composizione del PIL nazionale.
In questo panorama, i distretti agroalimentari sono stati di fondamentale aiuto nello sviluppo e sostegno all’intero settore.
I distretti agroalimentari, dopo un primo riconoscimento formale avuto con la già citata legge 317/91, che si proponeva di dare un primo riconoscimento formale alle organizzazioni distrettuali italiane, hanno subito negli anni dei forti cambiamenti, sia per quello che concerne il sistema produttivo sia per quello che concerne il mercato di riferimento. Ecco perché, come già accennato nel cap.1, si è resa necessaria l’attuazione di un nuove scelte di politica economica attraverso l’emanazione del decreto 228/01. Quest’ultimo a provveduto a definire una nuova tipologia distrettuale, specificamente dedicata al comparto agroalimentare: il distretto agroalimentare di qualità.
Prima però di entrare nello specifico dei distretti agroalimentari di qualità, è utile analizzare un po’ l’evoluzione del quadro teorico dei distretti in agricoltura e nel settore agroalimentare.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I distretti agroalimentari e lo sviluppo territoriale: valorizzazione e promozione del territorio e dei prodotti tipici nel distretto di Nocera-Gragnano

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Grassano
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Comunicazione d'impresa
  Relatore: Shane Niall O'Higgins
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 175

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