Nevrosi traumatica e psicodramma

In termini economici, “il trauma è caratterizzato da un afflusso di eccitazioni che è eccessivo rispetto alla tolleranza del soggetto e alla sua capacità di dominare e di elaborare psichicamente queste eccitazioni” (Laplanche J., Pontalis J.B).

Trauma è un termine usato da lungo tempo in medicina e in chirurgia, esso proviene dal greco τραυµα che vuol dire ferita, deriva da τιτρωσκω cioè perforare, e designa una ferita con lacerazione. In certi contesti esso si riferisce piuttosto alle conseguenze di una lesione risultante da una violenza esterna su tutto l’organismo.
La psicoanalisi ha ripreso questo termine trasponendo sul piano psichico i suoi tre significati: quello di shock violento, quello di lacerazione e quello di conseguenze sull’intero organismo.

La nozione di trauma rinvia anzitutto, come è stato notato dallo stesso Freud, a una concezione economica: “…l’espressione ‘traumatico’ non ha altro senso se non questo, economico”.
Con evento traumatico noi designiamo un’esperienza che nei limiti di un breve lasso di tempo apporta alla vita psichica un incremento di stimoli talmente forte che la sua liquidazione o elaborazione nel modo usuale non riesce, cosicché ne discendano disturbi permanenti nell’economia energetica della psiche.
L’afflusso di eccitazioni è eccessivo rispetto alla tolleranza dell’apparato psichico e può essere dovuto sia a un solo evento molto violento (una forte emozione) sia a una accumulazione di eccitazioni singolarmente tollerabili; il principio di costanza viene in un primo tempo violato, poiché l’apparato è incapace di scaricare l’eccitazione. Freud ha dato in “Al di là del principio del piacere” una rappresentazione metaforica di questa situazione, considerandola al livello di una relazione elementare tra un organismo e il suo ambiente: l’apparato ha allora il compito di mobilitare tutte le forze disponibili per produrre dei contro-investimenti, fissare sul posto le quantità di eccitazione in eccedenza e consentire così il ripristino delle condizioni di funzionamento del principio di piacere.