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La contabilità analitica e le valutazioni di bilancio: ''il caso della Salvati Mario & C. S.p.A.''

Le configurazioni di costo della contabilità analitica

Quando si determina il costo di un particolare oggetto, per esempio di un prodotto, occorre in primo luogo stabilire se si considerano tutti i fattori produttivi impiegati dall’azienda nello svolgimento delle proprie
ttività oppure solo alcuni di essi. In altre parole, è possibile ragionare in termini di costi complessivi (tutte le voci di conto) o di costi parziali (alcune categorie soltanto).
Non si può partire dal presupposto che “tutte” le risorse vadano necessariamente addebitate all’oggetto di calcolo solo perché l’azienda in fondo mobilita tutti i suoi fattori produttivi per produrre o commercializzare beni o servizi.
D’altro canto, è semplicistico presupporre che solo i costi diretti di quel prodotto gli siano imputabili contabilmente. Si possono cosi identificare più configurazioni di costo, a seconda delle “voci” inserite nel calcolo, per cui non ha molto senso domandarsi quanto costa un prodotto o un altro oggetto, se prima non si è chiarita la configurazione di costo prescelta. Tuttavia, la scelta della configurazione, a sua volta, è legata a ragioni di logica economica (addebitare certi costi del conto economico aziendale, come gli oneri atipici e straordinari, non ha un fondamento logico) o agli scopi operativi che si perseguono (la valutazione delle rimanenze di prodotti per la redazione del bilancio è uno scopo che comporta l’uso di una configurazione di costo diversa da quella richiesta per una valutazione di convenienza economica del prodotto o per il controllo dell’efficienza nell’impiego delle risorse).
Nell’ambito dei costi parziali si può distinguere tra queste principali configurazioni: a) costo variabile; b) costo primo o diretto; c) costo industriale; d) costo operativo; e) costo pieno aziendale o costo complessivo.
Il costo primo o diretto è una figura di costo caratterizzata dal più elevato grado di oggettività rispetto alle altre configurazioni, perché considera solo i costi speciali che sono anche diretti, per i quali la determinazione dell’impiego del fattore produttivo è tendenzialmente esente da scelte arbitrarie. Si tratta, comunque, di una figura di costo parziale perché non considera tutti gli elementi di costo. Il costo industriale è dato dalla somma del costo delle materie prime più i costi di trasformazione industriale delle medesime (mano d’opera diretta e indiretta, materiali ausiliari, stipendi tecnici, energia elettrica, ammortamenti, ecc.). A volte il costo industriale è inteso in un senso piuttosto ampio, tale da ricomprendere anche costi “tecnici” ma non strettamente di “manufacturing” , come i costi di progettazione, di logistica e acquisti, ecc. Tale figura di costo richiede la ripartizione dei costi indiretti industriali, che sono una parte del costo di trasformazione.
Il costo operativo è dato dalla somma del costo industriale più tutti i costi non industriali della gestione operativa: costi commerciali, costi amministrativi, costi generali aziendali di varia natura. Di solito, i costi non industriali sono indiretti per cui vengono imputati pro – quota (es. una quota di stipendi amministrativi, di costi generali per illuminazione, riscaldamento, assicurazioni, ecc.), ma potrebbero esservi costi non industriali diretti (ad es. costi di trasporto specifici di un prodotto).
Se si aggiunge al costo industriale una quota dei costi generali amministrativi, relativi alla gestione amministrativa dell’azienda, una quota dei “costi di politica”, relativa alla ricerca e sviluppo, alla pubblicità e promozione e alla formazione del personale, e una quota degli oneri finanziari si ottiene la configurazione di costo pieno aziendale.
Ulteriori classi di costo, i cosiddetti oneri figurativi, possono essere utilmente utilizzati se aggiunti al costo complessivo per la costruzione del costo economico-tecnico. Gli oneri figurativi sono determinati secondo calcoli ad hoc.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La contabilità analitica e le valutazioni di bilancio: ''il caso della Salvati Mario & C. S.p.A.''

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Ferro
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Economia
  Corso: Consulenza e Management aziendale
  Relatore: Aurelio Tommasetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 49

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Parole chiave

contabilità analitica
contabilità industriale
costo di prodotto
direct costing
full costing
struttura a centri di costo
valutazione delle rimanenze

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