Strategie di eco-marketing: quando il packaging diventa sostenibile

Voler intervenire a valle è un palliativo, un effetto placebo che maschera il problema e fa credere che si può riciclare e recuperare energia senza impatto ambientale, ma il secondo principio della termodinamica, ci ricorda il concetto di degradazione irreversibile dell’energia in forme non più recuperabili. La necessità è quella di ricercare nuovi metodi per affrontare il problema dei rifiuti. Si potrebbero internalizzare i costi ambientali sostenuti per produrre la merce all’interno dell’oggetto stesso e della sua confezione. Infatti se i produttori delle merci fossero ritenuti o indotti a rispondere di tutta la vita utile della merce, e del packaging annesso, avrebbero tutta la convenienza a riprogettare i propri sistemi produttivi ed i propri sistemi di distribuzione, in termini di efficacia e di efficienza, per ottimizzare il recupero dei materiali scartati durante il ciclo di produzione e dopo il loro utilizzo.
L’innovazione di packaging è una lungimirante progettazione che prevede un imballaggio con caratteristiche che facilitino la raccolta differenziata e il riciclo. Gli interventi possono essere di diversa natura: riutilizzo del materiale riciclato, riduzione di pesi e spessori, ottimizzazione dei fini logistici ecc. Il prossimo obiettivo è quello di dotarsi di un sistema di etichettatura che consenta al consumatore di riconoscere facilmente il materiale che compone l’imballaggio, per permettergli di conferirlo nel contenitore corretto. Questo sistema, farebbe bene all’economia del riciclo e al cittadino che non avrebbe più dubbi su come separare i materiali.
Quello che manca a corredo immateriale di una merce, è un testamento con le disposizioni del suo funerale: cioè le modalità con le quali essa potrà uscire definitivamente dal mondo delle merci per entrare in quello dei rifiuti.
L’unica fase di vita di un prodotto di cui i progettisti e i fabbricanti non si sono mai occupati è il suo smaltimento: la sua gestione in forma di rifiuto.
Tra l’altro non c’è nessuno di più adatto di progettisti e delle aziende che hanno prodotto le merce, per occuparsi del suo smaltimento.