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Messalina: meretrix augusta?

La rivale: Agrippina

Nelle vicende della dinastia giulio-claudia, ed in particolare in quelle che riguardarono la vita di Messalina, un ruolo fondamentale ebbe senza dubbio Giulia Agrippina, meglio conosciuta con il nome di Agrippina Minore.
Agrippina, figlia di Germanico ed Agrippina Maggiore, nacque il 6 novembre del 15 d.C. in Germania, dove il padre stava conducendo delle campagne militari. Germanico, a detta dei malevoli, fu in seguito ucciso durante la campagna di Siria da uno degli uomini di Pisone, fedele legato di Tiberio. Mandante dell’omicidio sarebbe stato l’imperatore stesso, il quale, invidioso della fama e delle conquiste militari di Germanico, temeva che potesse scalzarlo dal trono, grazie al grande consenso popolare di cui godeva.
Così come per Messalina, anche per Agrippina non abbiamo notizie sulla sua nascita e sui primi anni di vita. Senza dubbio furono assai difficili, i suoi fratelli maschi furono trucidati per volontà del tremendo prefetto al pretorio Seiano. Sopravvisse solo Caligola, il futuro imperatore.
Bisogna attendere il 28 d.C., quando Agrippina sposò Gneo Domizio Enobarbo, fratello della madre di Messalina e quindi zio di quest’ultima, da questa unione nacque il suo unigenito, il futuro imperatore Nerone. Quindi tra le due donne vi fu sin dall’origine un legame che andava oltre la comune rivalità per la successione al trono dei rispettivi figli; un legame di natura familiare, che però nessuno storico mette ben in evidenza, dal momento che Messalina divenne nipote acquisita di Agrippina.
La famiglia dei Domizi Enobarbi apparteneva alla nobilitas plebea.
Dal 192 a.c. sino al 32 d.C., anno del consolato del marito di Agrippina, suoi membri, rivestirono per sette volte il consolato.
Quindi la famiglia di Nerone e della stessa Messalina era una famiglia ricca, che godeva di grande prestigio a Roma. I Domizi furono tra i maggiori sostenitori del regime augusteo, il padre di Domizio si distinse per valore e lealtà. Forse proprio come ricompensa per i meriti acquisiti nei confronti della casa regnante, Tiberio costrinse Agrippina, di nobili discendenze, ad unirsi in matrimonio con Domizio, a lei socialmente inferiore. Di fatti, Domizio, nonostante discendesse da una famiglia ricca, non offriva al figlio prospettive sicure per una brillante ascesa politica, che in realtà fin da allora la madre sperava di raggiungere.
Come racconta Svetonio, agli amici che si congratularono con Domizio per la nascita, egli, quasi presagendo il futuro, rispose che “da lui e da una Agrippina non poteva essere nato che qualcosa di detestabile e dannoso per tutti”.
Alla morte di Tiberio, salì al trono il fratello di Agrippina, Caligola.
Durante i primi anni del principato del fratello, Agrippina rivestì, all’interno della casa imperiale, il ruolo di gran dama; ma in realtà, di li a poco, la sua vita venne investita da uno scandalo. Caligola, duramente colpito dalla morte della sorella Drusilla, accusò la sorella Agrippina di aver ordito, con la complicità di Lepido, una congiura ai suoi danni e decise per questo, di relegarla in un’isola del Mediterraneo.

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Messalina: meretrix augusta?

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Assunta Cerullo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi del Piemonte Orientale A.Avogadro
  Facoltà: Lettere
  Corso: Lingua e cultura italiana
  Relatore: Gabriella Vanotti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 128

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