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Il doping ematico

Trasportatori artificiali di ossigeno

Sono sostanze in grado di aumentare la concentrazione di O2 nelle arterie e attualmente esistono due tipi di trasportatori: a base emoglobinica e i perfluoro-derivati.
I trasportatori a base emoglobinica di prima generazione sono stati realizzati utilizzando l'emoglobina estratta dai globuli rossi. Tale tipo di tecnica è risultata poco praticabile, perché la molecola di emoglobina costituita da 4 sub-unità una volta infusa si divide in due parti ciascuna delle quali comprende due sub-unità, con conseguente diminuzione della capacità legante dell'O2. Inoltre, tale forma molecolare risulta tossica per l'organismo e crea numerosi problemi di carattere biochimico.
I trasportatori a base emoglobinica successivi sono stati realizzati attraverso la produzione di emoglobina modificata mediante tecniche genetiche di DNA ricombinante, legate in modo da formare una poliemoglobina o coniugata con polimeri solubili per aumentare la stabilità.
Esistono, inoltre, dei composti che hanno la capacità di trasportare ossigeno sulla cui scoperta ha avuto un ruolo importante l'americano Leland Clark. Questi composti sono dei perfluoro derivati, ossia perfluoro decalina e perfluoro-trinormal-propilamina.
Questi prodotti presentano considerevoli vantaggi rispetto alle trasfusioni, tra essi sono: la facile disponibilità, il lungo periodo di conservazione e la possibilità di essere indipendenti dai gruppi sanguigni.
I Perfluoroderivati, la cui molecola di base è il perfluoro - derivato, presentano una elevata capacità di rendere solubile l'O2, tale da consentire concentrazioni di ossigeno solubilizzato nel sangue 50 volte maggiori rispetto a quelle presenti normalmente.
I perfluoro-derivati devono essere legati a molecole lipidiche. Tale combinazione in soluzione acquosa dà origine ad una emulsione costituita da particelle molto piccole che può essere infusa.
I composti di prima generazione di questa classe sono stati dismessi in quanto poco efficaci. Successivamente, la sintesi di composti che utilizzano la lectina come supporto, quali i perfluorocarburi e di altre molecole come i perfluorottilbromuri, ha notevolmente migliorato l’efficacia.

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Il doping ematico

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Informazioni tesi

  Autore: Rocco Trivarelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze delle attività motorie e sportive
  Relatore: Patrizia Di Iorio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 51

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Parole chiave

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doping
ematico
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