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Renato Fucini esploratore a occhio nudo da Napoli alla Maremma toscana

Gli ultimi anni: le opere per l'infanzia e la scrittura autobiografica

Dopo la pubblicazione di "All’aria aperta" Fucini si ritirò a Firenze dove gli venne offerto l'incarico di bibliotecario presso la Ricciardiana. Qui stette dal 1900 fino al 1906 spesso richiesto come conferenziere e come collaboratore di vari giornali, tra i quali il "Marzocco". Nel 1906 andò in pensione e si ritirò nella sua villa di Dianella dove rimase fino alla morte, passando il tempo tra Empoli e Vinci, per qualche tempo ricoprì la carica di Direttore del Museo
Leonardesco. In questo periodo scrisse cinque volumi per le scuole elementari, dal titolo Mondo Nuovo.
L'amica Barbara Pucci aveva tradotto in italiano un libro per l'infanzia di Grigorovich, che Fucini adattò in una versione italiana dal titolo "Il Bambino di Gommelastica". A questo seguì "il Ciuco di Melesecche" (scritto in questi anni ma pubblicato postumo). Spinto dall'amico Guido Biagi scrisse le sue memorie in forma aneddotica raccolte sotto il titolo di Acqua Passata, e parte delle sua autobiografia in "Foglie al Vento", ambedue pubblicate postume nel 1921.
Queste due raccolte, come si è detto, apparvero postume per volere di Guido Biagi. Furono scritte di malavoglia e risentono di questa svogliatezza e apparente trascuratezza da parte dell'autore.
Trascuratezza in quanto il Fucini stesso ordinò i suoi aneddoti nel modo in cui li troviamo editi dal Biagi, senza un ordine cronologico esatto.
"Acqua passata" sembra sia stato iniziato nel 1918, se si vuol prestar fede a una data che Fucini pone in calce al suo primo ricordo. Queste memorie sono importanti per i dati informativi che contengono sia sulla personalità dello stesso Fucini, sia sulle figure di letterati, pittori, scultori, uomini politici e scrittori con cui il maremmano è venuto in contatto e che egli ci presenta con poche e decisive pennellate. Spesso questi aneddoti tendono alla battuta come la chiusa di molti sonetti, dei quali hanno ereditato le caratteristiche. A volte questi ricordi sono veri e propri racconti narrati alla maniera delle "Veglie" e di "All’aria aperta".
"Acqua passata" non è un'opera stanca, come è stata spesso classificata. C'è tutto un mondo che ne fa parte, ovvero l'Italia delsecondo Ottocento.
"Foglie al vento" reca come sottotitolo "Ricordi novelle e altri scritti" ed è infatti divisa in tre parti.
La prima è un'ordinata esposizione della sua vita dalla nascita fino al tempo in cui si recò a Pisa. Dopo i capitoli autobiografici vengono proposte tre novelle ("Nonno Damiano", "Il Signor Licurgo", "Caccia al vento") e tre scritti di varia umanità ("Su l’Etna", "Il Bruscello della Serra", "Beatrice del Pian degli Ontani"), in cui si riversa un'esperienza di scrittura assolutamente significativa, degna, come nel caso di "Su l’Etna", di competere con quella coeva di Napoli a occhio nudo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Renato Fucini esploratore a occhio nudo da Napoli alla Maremma toscana

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Bianco
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Pasquale Sabbatino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 133

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