Amministrazione straordinaria e gruppi di società

Il recupero dell’equilibrio economico può realizzarsi in via alternativa:
a)tramite la cessione di complessi aziendali, sulla base di un programmi di prosecuzione dell’esercizio dell’impresa di durata non superiore ad un anno (“programma di cessione dei complessi aziendali”)
b) tramite la ristrutturazione economica e finanziaria dell’impresa, sulla base di un programma di risanamento di durata non superiore a due anni (“programma di ristrutturazione”)
Particolarmente problematica si presenta l’ identificazione del contenuto e del significato che il concetto di risanamento assume nell’indirizzo della cessione.
Parte della dottrina, ha ritenuto che il presupposto del risanamento coincidesse con quello previsto per l' ammissione della procedura di amministrazione controllata controllata (oggi abrogata), accomunata dall'amministrazione straordinaria dal fatto di essere le uniche procedure di risanamento ad esistere nel nostro ordinamento concorsuale, anche se nell'amministrazione controllata il risanamento aveva carattere esclusivamente finanziario.
Altri sostengono che l' identità sussistono unicamente per le ipotesi di indirizzo della ristrutturazione economico-finanziaria, poiché si prevede solo in questo caso il ripristino della capacità dell'imprenditore di soddisfare le capacità pregresse e quelle future, oltre che il recupero di una condizione di redditività. Si precisa però, che anche in suddetta ipotesi esiste una differenza rispetto alla vecchia amministrazione controllata, poiché alla scadenza del biennio l' imprenditore non deve necessariamente essere in grado di adempiere le proprie obbligazioni integralmente, essendo prevista la possibilità di pagare i creditori in misura ridotta a seguito di un concordato.
La possibilità di risanamento appare fondamentale non solamente perché è essenzialmente a questo parametro che il commissario giudiziale e il Tribunale devono attenersi per accertare le condizioni minime di ammissione alla procedura, ma anche perché nel programma di cessione è stata fin dall’inizio ravvisata, alla luce dell’esperienza maturata sotto il vigore della precedente amministrazione straordinaria, la via che sarebbe stata normalmente praticata per tentare di salvare le sorti dell’impresa, senza tenere conto dell’affermazione che l’ ipotesi alternativa di ristrutturazione economico-finanziaria con ritorno in bonis dell’imprenditore sia, in realtà, una chimera.
Nella cessione di azienda si verifica l’ applicazione del concetto di “innovazione”: le prospettive vengono cioè analizzate in riferimento al mutamento del soggetto economico e quindi all’inserimento in un nuovo e più favorevole contesto. Il caso tipico viene ravvisato nell’acquisizione da parte di un gruppo in condizione di offrire importanti vantaggi commerciali, metodi gestionali più efficaci o di ottenere rilevanti sinergie, onde rendere possibile il passaggio da situazioni di perdita a situazioni di utile.
Da una attenta lettura del secondo comma dell’art. 27 del decreto si nota come vi sia una profonda frattura con il primo comma dello stesso articolo, per il quale la risanabilità economica dell’impresa costituisce presupposto oggettivo e condizione essenziale per l’apertura della procedura.