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Neo street art e neo informale (dalle origini - arte, società e musica)

Il jazz e le innovazioni musicali in America dell’età moderna

Dalla città di New Orleans sul finire del XIX secolo, l’esplosione del jazz trovò la sua città natale a Chicago nel secondo decennio del Novecento.
Negli anni ’30 lo swing di New York percorse in lungo e in largo l’America e nel breve giro di qualche anno indicò la moda e lo stile jazzistico che per non poco tempo dominò lo scenario di questa musica. La chitarra si diffuse nelle orchestre da ballo: locali sempre più rumorosi necessitavano sempre di più sull’amplificazione. Tra il 1920 e il 1924 un dipendente della ditta Gibson progettò un pick up elettrostatico e dieci anni più tardi la chitarra elettrica di serie entrò in produzione. Fu soprattutto il jazz ad attirare l’attenzione sullo strumento, grazie ai virtuosismi dei musicisti. “La cinquantaduesima strada, nel cuore di Manhattan, nel 1944, era un pullulare di clubs e di locali minuscoli e assiepati,e proprio su questa arteria che oggi è diventata un museo capace di evocare fantasmi, nacque il be-bop: una musica che nella storia del jazz ha rappresentato alla svolta degli anni Quaranta, la più autentica ribellione del creativo musicale afroamericano alla situazione di standardizzazione espressiva che la swing craze aveva condotto fino alle estreme conseguenze, attraverso un lungo, inesorabile processo di commercializzazione.” In realtà le origini sono da ricercare, guardando addietro di un decennio, in un locale di Harlem presso l’Hotel Cecil sulla 118esima strada Ovest dove i jazzmen si riunivano e si abbandonavano ad interminabili jam sessions, sul filo di una improvvisazione totale sopra un riff guida su cui lavorare di fantasia e immaginazione. La parola onomatopeica be-bop derivava da due note di un brano del quintetto di Dizzy Gillespie (1917-1993), Oscar Pettiford (1922- 1960), Charlie Parker (1920-1955), Bud Powell (1924-1966) e Max Roach (1924-2007). Lo schema di fondo era basato da un tema di unisono formato da tromba e sassofono, poi libero sfogo all’improvvisazione individuale con rapidi e folgoranti scansioni ritmiche della batteria: una rottura dei legami con lo stereotipo dello swing, categoria che rappresentava proprio quello che i boppers non volevano che fosse il jazz, “una metrica più libera peraltro inquadrata nei sacramentali quattro quarti, una più varia e capricciosa scansione, che dà respiro alle pause e rende espressivi i silenzi, sono le caratteristiche salienti delle frasi be-bop, che per il variare continuo dell’accentuazione, prima di allora uniforme, assumono un andamento disarticolato e dinamico.” Charlie Parker rimane una figura di merito, non soltanto per le innovazioni di carattere stilistico musicale, ma per la rappresentazione, anche a livello dell’inconscio privato e collettivo, nelle vicende dei neri d’America, una reazione in cui convergono rabbia e dolore, aggressività e rivalsa, diventando un simbolo liberatorio. Una libertà che i pittori cercavano e assumevano a ridosso della forma, rompendo degli schemi e cercando improvvisazione. Nel 1948 fu ufficialmente introdotto negli Stati Uniti il disco in vinile per la riproduzione della musica, sostituendo i vecchi formati in gommalacca e di altri materiali. L’evoluzione dal disco a 78 giri per minuto, diffuso fino agli anni ’60, consiste nel rimpicciolimento dei solchi a spirale per la riproduzione del suono e in numero minore di giri per minuto ottenendo i cosiddetti LP a 33 giri 12” (con punte massime di quaranta minuti per lato) e il 45 giri 7” (quattro minuti circa per lato). Alcuni 33 e 45 giri sono chiamati max single o EP e raggiungono una durata massima di quindici minuti per lato. Il disco a 78 giri 10” (tre minuti circa per lato) fu inventato da Emile Berliner (1851-1929) nel 1888 come supporto audio all’interno dei giocattoli parlanti e dal 1925 fu standardizzata la sua velocità. L’introduzione del fonografo di Berliner nel 1890 permise la registrazione e l’ascolto di molta musica non occidentale da parte dei compositori, stimolando l’uso di accordature alternative. La musica microtonale in Occidente è sorta verso la metà dell’Ottocento prendendo una sensibilizzazione più ferrea con l’origine della musica moderna (1890, data dell’inizio del periodo moderno), adoperando suggerimenti adatti all’esecuzione per questo tipo di musica. Mentre sperimentava con il suo violino nel 1895, Julian Carrillo (1875-1965) scoprì il sedicesimo di tono ovvero percepì sedici suoni chiaramente differenti tra le note sol e la, emesse dalla quarta corda del violino. Egli chiamò la sua scoperta il tredicesimo suono.

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Neo street art e neo informale (dalle origini - arte, società e musica)

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Bombardini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Accademia di Belle Arti
  Facoltà: Accademia di Belle Arti di Venezia
  Corso: pittura
  Relatore: Igor Lecic
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 136

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