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Il Premio Scipione tra continuità e fratture. Cinque edizioni in cinquant'anni.

Dagli anni Sessanta: la nuova stagione artistica maceratese

Se dal secondo dopoguerra fino allo scadere degli anni Cinquanta, il nodo delle iniziative culturali maceratesi fu rappresentato dalla Brigata Amici dell’Arte, nel decennio successivo l’Associazione perse quel carattere di centralità che l’aveva caratterizzata.
Si deve a Renzo Ghiozzi, in arte Zoren, direttore presso l’Istituto Statale d’Arte “G. Cantalamessa” di Macerata, una serie di iniziative espositive realizzate con la collaborazione di Umberto Peschi, animando il clima artistico maceratese a partire dagli anni Sessanta, per circa un ventennio.

Entrambi erano esponenti del Gruppo Punto, che faceva capo alla Galleria Numero di Firenze, diretta da Fiamma Vigo. Grazie alla loro attività che come gruppo almeno fino al ’65 li vide presenti in mostre itineranti che toccarono centri italiani ed internazionali. Il clima maceratese si aprì a nuovi fermenti: nel 1963 fu organizzata la mostra Appunti sul movimento futurista, che riscosse un grande successo di critica e di pubblico, e nel 1964 si tenne l’Antologica di Punto, allestita presso il Museo Civico, sede della Brigata. Importante fu anche la presenza di Tulli che fin dagli anni Quaranta aveva stabilito rapporti con gruppi di ricerca quali il MAC di Milano, il Gruppo A di Pesaro, l’Age d’Or e Forma 1 di Roma, l’Astrattismo Fiorentino, la Fondazione Origine di Roma. Questo suo attivismo lo portò nel 1962 a fondare il Gruppo astrattista “Levante” a Macerata, che insieme al Gruppo “Agrà”, così definito da Virginio Bonifazi, in arte Virgì, realizzò però, nel corso degli anni Sessanta, sporadiche iniziative artistiche.
Negli ultimi anni si erano intensificati i rapporti con Roma e Milano grazie ad esponenti della Brigata come Tomassetti, Luchetti, Monti, Magritilli, accanto ai quali si posero le figure di Craia, che si interessò all’arte concettuale, sviluppando un’idea di intervento e di integrazione ambientale, e dei fratelli Bruzzesi.

Da segnalare anche la vivacità espositiva da parte della Pinacoteca civica che a partire dai primi anni Sessanta, propose una serie di mostre dedicate all’arte contemporanea, attraverso l’opera di artisti emergenti nel panorama nazionale.
Nello stesso periodo furono inoltre inaugurate la Marguttiana e la Giovanile. La prima faceva capo all’Enal, si trattava di un’esposizione all’aperto in Via Vicolo degli Orti, realizzata in occasione della festa del patrono, il 31 agosto, e che continua ad avere seguito ancora oggi.
La seconda venne organizzata dal Cav. Principi, direttore della Gioventù Italiana, che si proponeva di valorizzare le opere di giovani artisti emergenti, attraverso una mostra annuale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Premio Scipione tra continuità e fratture. Cinque edizioni in cinquant'anni.

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Scheggia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Ferrara
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Comunicazione della Cultura e delle Arti
  Relatore: Ada Patrizia Fiorillo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 96

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