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Dinamismi di accrescimento e sensitività climatica in due fustaie di cerro dell’Alto Molise

Il bosco di San Leo e la Selva di Castiglione

Il demanio forestale del Comune di Carovilli è molto frammentato ma solo tre siti - San Leo, Ficora e Selva di Castiglione - rivestono, sia per superficie e sia per qualità del soprassuolo, particolare rilevanza e interesse.
In particolare la superficie produttiva di Selva di Castiglione è di 297 ha, quella di San Leo di 139 ha. Le informazioni sulla gestione di tali popolamenti sono reperibili nei piani di assestamento del comune di Carovilli (periodi 1949-50/1958-59 e 1961-70) e nel PFIT (Piano Forestale di Indirizzo Territoriale) Alto Molise.
Recentemente si è provveduto alla realizzazione dei rilievi finalizzati alla redazione del nuovo Piano di Assestamento Forestale della proprietà comunale, nell’ambito dei quali sono anche stati prelevati i campioni legnosi analizzati in questo lavoro. Sono perciò disponibili le schede descrittive delle caratteristiche strutturali, compositive e dendrometriche relative a tutte le particelle forestali ricadenti nella proprietà.
Sono fustaie coetanee di cerro quasi in purezza (94% della composizione arborea) al quale si associano faggio, carpino nero e carpino bianco, acero montano e acero campestre, orniello e perastro. Questi popolamenti si trovano nella fascia fitoclimatica del Castanetum freddo.
In particolare il bosco di San Leo si trova a circa 850 m di quota, su un versante esposto a nord e con pendenza intorno al 7-8%; il soprassuolo è una fustaia monoplana stramatura coetaneiforme originata per disseminazione naturale di cerro e in subordine roverella, carpino nero, faggio, carpino bianco, acero di monte, acero campestre. La densità è perfino eccessiva, la copertura è del 100%, il novellame è sporadico e sotto copertura. Lo strato arbustivo è formato da Rubus spp., rappresentato su meno di un terzo della superficie, quello erbaceo da Brachypodium pinnatum presente sporadicamente. Recentemente sono stati fatti interventi fitosanitari per la presenza di selvatici o di recupero in seguito a danni perché ci sono dei problemi di dissesto per la presenza di erosione (Progetto bosco, 2008).
Vista la struttura attuale, il PFIT dà indicazioni circa la necessità di avviare interventi di rinnovazione da subito interessando le particelle forestali nelle migliori condizioni di fertilità e vigoria con 1-2 buche/gruppi ogni paio di ettari. Per quanto riguarda la stabilità biologica e meccanica del popolamento di San Leo, avendo questo superato ampiamente il turno, fissato a 90 anni, in considerazione degli ancora sostenuti incrementi rilevati e delle buone condizioni vegetative si ritiene che, iniziando i tagli di sementazione e distribuendoli in 20-25 anni, non vi siano particolari rischi nel raggiungimento di età intorno ai 150 anni. Per gli aspetti legati allo studio delle dinamiche delle cerrete è interessante considerare le possibilità di assegnare una porzione di una sezione stramatura all’evoluzione libera come già previsto in altre foreste regionali (PFIT, 2005).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dinamismi di accrescimento e sensitività climatica in due fustaie di cerro dell’Alto Molise

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Bizzarri
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Ancona
  Corso: Scienze Forestali e Ambientali
  Relatore: Carlo Urbinati
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

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