Victor Segalen: Per una filosofia dell'esotismo.

L'Altro, lo straniero è fonte di pericolo e di inquietudine; enigma che si dirige verso di noi; doppio per eccellenza. Trovarsi dinanzi al Diverso significa avvertire la minaccia che la sua ambiguità porta con sé. Diverso è colui che non conosciamo, colui che non riusciamo a definire, e ciò che non si conosce, ciò che non si può collocare, spaventa. Guardando allo straniero non possiamo non essere dubbiosi; cosa può rivelarci il Diverso una volta svelata la sua identità? Il terrore che ci attanaglia dinnanzi alla Differenza, ci spinge a voler addomesticare l'Altro, cerchiamo di farlo rientrare nel nostro universo, in modo da poter prevedere le sue reazioni e limitare il pericolo, ma costringerlo nelle categorie su cui si fonda la nostra cultura non serve ad annullare la distanza che ci separa da lui; i punti cardinali di quello che è il nostro universo non gli appartengono e cercare di ricondurlo a noi, di plasmarlo a nostra immagine e somiglianza, non potrà mai eliminare la Diversità di fondo. «Quell' “enigmatico uomo” è straniero proprio perché non ha né padre né patria e si presenta perciò, fin dall'inizio, privo degli ancoraggi fondamentali sui quali è incardinata la mia esistenza». Lo straniero ci turba e ci affascina, ci spaventa e ci attrae, è ambiguità, è ambivalenza, è il doppio per eccellenza, è sempre minaccia e dono.

E' Diverso da noi e questo in qualche modo ci attira, vorremo conoscerlo, capire cosa lo rende così differente, apprendere quali sono i suoi valori, le sue abitudini, le sue idee sul mondo; siamo consapevoli che conoscere significa anche arricchire, e l'interazione con l'Altro comporta sempre un accrescimento del nostro bagaglio culturale. Ma conoscere significa dominare, possedere, esercitare il nostro potere sullo straniero; una volta svelata la sua identità ci sentiamo in grado di controllarlo. Forse proprio per questo motivo, non abbiamo mai voluto davvero comprendere l'Altro; comprendere l'Altro significa anche riconoscere l'insormontabile Differenza che ci separa da lui, significa accettare l'impossibilità di farlo rientrare sotto la nostra dominazione, significa ammettere l'assurdità del voler imporgli la nostra visione del mondo e di volerlo costringere nelle categorie logiche con le quali siamo abituati a 'mettere in ordine il mondo'.

Conoscere l'Altro per ciò che veramente è, significa ammettere che è diverso da noi, che i nostri sistemi politici, economici e culturali non possono andare bene anche per lui, che la sua storia è diversa dalla nostra; significa riconoscere la Diversità, ammettere che non siamo noi il centro del mondo, che non siamo i migliori, che esistono altre realtà differenti ma ugualmente giuste.