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Carlo Bonavia e il Vedutismo a Napoli nel 700

Carlo Bonavia: cifre stilistiche

Carlo Bonavia, sotto l’influenza del paesaggio “preromantico” di Salvator Rosa, prediligeva le rovine, le cascate, le rocce e gli antri boschivi combinate con il paesaggio napoletano. Durante tutta la sua produzione, ritorna con costanza il medesimo modo di dipingere i paesaggi costieri e le rocce, trattati per blocchi irregolari e giustapposti, ornati da una vegetazione spontanea perfettamente integrata e da alberi attentamente collocati nel dipinto, come dimostrano ad esempio le due opere Arco naturale sulla costa di Posillipo e Paesaggio flegreo con il Tempio di Diana in cui sono raffigurate vedute di paesaggio in cui, come in altri dipinti del Bonavia, sono combinati elementi reali, in questo caso le antiche rovine del tempio di Diana e l’ arco naturale, e aspetti paesistici del tutto fantastici ed irreali.

La luminosità brillante e la resa emozionale, tipici di Bonavia, sono riscontrabili anche nei suoi notturni. Un esempio è il dipinto Eruzione del Vesuvio dal porto di Napoli in cui troviamo la tipica volontà di Bonavia di puntare sul forte effetto emozionale grazie ai bagliori rossi della lava esplosa dal vulcano che si riversano in un mare rischiarato sia dall’esplosione che dal plenilunio visibile attraverso uno squarcio delle nubi.

Tra le opere in cui è maggiormente riscontrabile l’influenza di Vernet troviamo il Paesaggio costiero del 1754, la Cascata del Museo di Capodimonte del 1755, la Veduta costiera con scena di naufragio del 1757, la Villa del Conte Firmian a Posillipo del 1756 e l’ Arco naturale sulla costa di Posillipo dello stesso anno, di cui è presente, a Palazzo Reale di Napoli, una variante che riprende la composizione del pittore francese con La gondola italiana, dipinta in più versioni ora esposte al Museo del Prado di Madrid e all’ Hermitage di Leningrado. Tutti questi dipinti sono caratterizzati dalla suggestiva combinazione, tipica di Bonavia, di elementi del paesaggio napoletano ripresi dal vero e di elementi di fantasia, espediente ripreso dal pittore francese Claude Joseph Vernet. In un articolo sul periodico The Art Quarterly del 1960, Thomas J. McCormick attribuisce tre dipinti a Bonavia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Carlo Bonavia e il Vedutismo a Napoli nel 700

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Informazioni tesi

  Autore: Rosa Barillari
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
  Facoltà: Lettere
  Corso: Conservazione dei Beni Culturali
  Relatore: Stefano Causa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 56

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