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Formazione dello stato passivo fallimentare

Il procedimento di verifica

Il procedimento di verifica è indubbiamente da considerarsi centrale nella procedura fallimentare, in quanto volto a determinare il numero, l’ammontare e il grado dei crediti maturati nei confronti del fallito anteriormente al fallimento. Nelle stesse forme e negli stessi modi dev’essere instaurato il procedimento per l’accertamento di diritti mobiliari vantati da terzi su tutte le cose possedute dal soggetto fallito.
Bisogna, innanzitutto, evidenziare che il termine rigoroso – 30 giorni prima dell’udienza di verifica – entro e non oltre il quale le domande devono pervenire in cancelleria; dopo la scadenza di tale termine automaticamente i creditori ricorrenti sono considerati tardivi; l’immediata conseguenza è che sarà noto e predeterminato il numero complessivo delle domande da esaminare all’udienza di verifica dei crediti, con ovvia maggiore certezza in ordine alla durata delle operazioni processuali di valutazione delle domande.
Al fine, poi, di accelerare i tempi dell’esame delle domande di ammissione al passivo, è previsto, a pena di decadenza, che i documenti non presentati con la domanda devono essere depositati in cancelleria almeno quindici giorni prima dell’adunanza fissata per l’esame dello stato passivo.
In generale bisogna rilevare, quindi, che non è prevista alcuna iniziativa ufficiosa da parte degli organi della procedura nella formazione dello stato passivo; il tribunale si limita a fissare l’udienza di verifica nella sentenza dichiarativa di fallimento ed è onere di ciascun creditore attivarsi – mediante proposizione di idonea domanda – per l’ammissione al passivo del proprio diritto. Per quanto riguarda l’accertamento vero e proprio del passivo il curatore, previo esame delle domande di ammissione, predispone un completo progetto con elenchi separati dei creditori e dei titolari di altri diritti immobiliari e mobiliari rassegnando per ciascuna domanda le sue motivate conclusioni.
Quindi, in dettaglio, dopo la decorrenza del termine di 30 giorni prima dell’udienza di verifica, il curatore ha un quadro completo di tutte le domande che dovranno essere esaminate. Entro e non oltre i 15 giorni anteriori all’udienza di verifica, sarà tenuto a depositare in cancelleria il suo progetto di stato passivo,con la dettagliata indicazione delle proprie conclusioni sull’an, sul quantum e sul riconoscimento della prelazione invocata, con riferimento a ciascuna domanda. A tale adempimento si correla un preciso dovere di comunicazione ai creditori, con espresso avviso della facoltà di esaminare il progetto e di presentare deduzioni scritte fino a 5 giorni prima della data dell’udienza.
I tempi per il puntuale rispetto degli obblighi di comunicazione ai creditori sono effettivamente molto ristretti e difficilmente rispettabili in presenza di molti creditori, tenuto conto che alcuni di essi potrebbero non aver dato la disponibilità ad essere raggiunti con comunicazioni a mezzo fax o posta elettronica. Vi è poi un’evidente discrasia laddove la legge prevede per il creditore la facoltà di integrazione della sua domanda fino a 15 giorni prima dell’udienza di verifica, a fronte di un uguale termine ultimo per il curatore per il deposito del suo progetto di stato passivo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Formazione dello stato passivo fallimentare

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Informazioni tesi

  Autore: Salvatore Cusi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Messina
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Carmelo Brigandì
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 86

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Parole chiave

diritto fallimentare
formazione dello stato passivo
stato passivo

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