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Fenomeni dell’urbanesimo nell’antico Egitto

Antico regno (2686-2181 a.c.): Giza, la città degli operai

Il faraone Cheope, successore di Snefru, della IV dinastia, scelse la piana di Giza per la costruzione della sua grande piramide. Il sito si trova nel Basso Egitto sulla riva Ovest del Nilo, poco a Sud del Delta, e sempre durante la IV dinastia ospitò altri due complessi piramidali, quello di Chefren e quello di Micerino. Il sito, probabilmente, fu scelto per la presenza di una grande quantità di rocce calcaree che permettevano la costruzione di enormi complessi monumentali.

La città degli operai di Giza si trova circa 400 m. ad Est del tempio a valle della piramide di Micerino ed è stata scavata da Mark Lehner che ha lavorato nel sito di Giza dal 1988 al 2002. L’insediamento si estende verso Sud-Est a partire da un grosso muro di pietra, spesso circa 7 m. e lungo 200, noto come Muro del Corvo, che rappresenta il limite nordoccidentale della città. Un muro di cinta lungo 148 m. si attacca alla facciata meridionale del Muro del Corvo. Esso procede verso Sud con uno spessore di 2 m, mentre curvando verso Est, prima di raggiungere la grande struttura amministrativa sudorientale, arriva a 4 m. di spessore.

Il muro di cinta presenta un’apertura in corrispondenza della Strada Principale. Nella parte orientale dell’area delimitata dalla cinta muraria vi sono le rovine di quattro complessi rettangolari di gallerie in mattoni crudi, mentre ad Ovest sono presenti le rovine di pietra di piccole stanze e cortili. La parte ad Ovest viene generalmente definita “Estensione Occidentale”.

I quattro sistemi di gallerie e l’Estensione Occidentale sono tagliati in senso Est-Ovest da tre strade, la Strada Nord, la Strada Principale e la Strada Sud, che dividono l’area in quattro grandi blocchi. La zona ad Est del complesso di gallerie, la cosiddetta “Città Orientale”, è stata scavata nel 2002 e consiste in un insieme di piccole camere e cortili posti lungo i limiti Est e Sud-Est del sito. La Città Orientale si estende fino alle città moderne di Nazlet es-Semman e Kafr Gebel.

Sembra che il sito di Giza non sia sopravvissuto molto a lungo dopo il regno di Micerino e dopo la IV dinastia. Nonostante alcune evidenze di pratiche cultuali, trovate da Reisner, nei templi del complesso piramidale di Micerino, che possono essere datate dalla fine della V dinastia fino al collasso dell’Antico Regno, molto del materiale proveniente dalla città sembra indicare un’occupazione che va circa dalla metà fino al termine della IV dinastia. Tra i più di millecinquecento sigilli trovati, la maggior parte riporta inciso il nome di Chefren e di Micerino, e sembra che non appaiano nomi di faraoni appartenenti a dinastie più tarde della IV. Le fonti storiche e archeologiche indicano che il complesso funerario reale e il centro dell’amministrazione si mosse da Giza verso Saqqara sotto il regno del faraone Shepseskaf, ultimo sovrano della IV dinastia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Fenomeni dell’urbanesimo nell’antico Egitto

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Informazioni tesi

  Autore: Cleto Carbonara
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Beni archeologici orientali e occidentali
  Relatore: Rodolfo Fattovich
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

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