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Conflitti per l’affidamento di animali in caso di separazioni e divorzi: il caso del Tribunale degli Animali.

Affidamento di animali e di minori: un confronto integrato

La separazione e il divorzio rappresentano oggi un problema ragguardevole ed ingente, che necessita di un'analisi approfondita e multidisciplinare, al fine di individuare l'insieme delle dimensioni e degli elementi che lo definiscono (Giordano G., 2005). Le separazioni coniugali sono, spesso, seguite dal procedimento processuale per l'affidamento della prole, dinamica che crea un disagio significativo principalmente sui minori coinvolti.

Giordano (2005) spiega, infatti, come le implicazioni psicologiche rappresentino il principale nodo sul quale la comunità scientifica dovrebbe focalizzarsi, a causa delle conseguenze devastanti e totalizzanti proprie del processo di separazione di un nucleo familiare. Sembra, inoltre, che la sofferenza dei bambini che entrano nel percorso conflittuale tra i loro genitori e quella della coppia stessa stia conoscendo un sensibile aumento.

Basti pensare, ad esempio, all'insorgenza della “Parental Alienation Syndrom (PAS), entità nosografica descritta da Gardner nel 1985, oppure alle numerose false accuse strumentali ai padri, per violenza sui minori per ottenere la decadenza della potestà genitoriale (Gardner R., 1994).

Sino a qualche anno fa, infine, si pensava al problema delle separazioni in riferimento esclusivamente alla questione dell'affidamento dei minori, ignorando l'eventualità che altri membri della famiglia potessero essere coinvolti: il destino degli animali domestici in caso di separazioni coniugali è stato trascurato sino alla creazione del Tribunale degli Animali, a cura di Lorenzo Croce, presidente di AIDAA, l'Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente (Serra E., 2009).

In questi ultimi due anni si è presentato, infatti, un incremento delle richieste al Tribunale degli Animali, segnale di una maggiore responsabilità e consapevolezza da parte dei proprietari degli animali: da gennaio a novembre del 2009, le richieste per l'affidamento congiunto ammontano a 4.107.

Da settembre 2008 ad agosto 2009, inoltre, le coppie che hanno chiesto una consulenza ad AIDAA sono 1.074, di cui 207 hanno affermato che la causa della separazione era la convivenza con il cane (145 casi) e con il gatto (47 casi) anche se si riscontra comunque la presenza di altri animali quali i pappagalli, le iguane, i furetti, i conigli e le tartarughe.

La città ad avere il primato delle separazioni in questo contesto con 274 casi è Milano, cui seguono Roma (168 separazioni), La Spezia (64 separazioni), Brindisi (52 separazioni), Alessandria (32 separazioni), Brescia (24 separazioni) e, infine, Parma, Perugia e Ancona con 21 separazioni. Lorenzo Croce spiega:”Il benessere dell'animale è prioritario quando decidiamo a chi affidarlo [...] si tratta sempre di scritture private. Se non ci fosse un vuoto normativo, le coppie non si rivolgerebbero a noi per una conciliazione.

Abbiamo anche strutturato un corso online per insegnare a gestire la situazione” (Serra E., 2009). Il vuoto normativo del quale parla Croce fa riferimento al fatto che non esistono norme che regolino tali situazioni, causando così la creazione di un contesto legislativo ambiguo, che non permette una precisa regolamentazione a favore della tutela degli animali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Conflitti per l’affidamento di animali in caso di separazioni e divorzi: il caso del Tribunale degli Animali.

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Informazioni tesi

  Autore: Simona Ciaccio
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Guglielmo Gulotta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 136

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