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Il Processo Civile Telematico

Il documento informatico

Ritornando sul piano non meramente probatorio possiamo notare che con l'affermarsi delle nuove tecnologie, quella che una volta era la tavoletta di cera o il papiro, poi sostituiti dalla carta, è stata a sua volta sostituita, soprattutto per esigenze di archiviazione e comodità, da supporti alternativi come i primi dischi magnetici (floppy disk) e poi da dischi magneto-ottici, ottici e da varie memorie a stato solido.

Ma il risultato non cambia, ciò che cambia è solo il supporto. Ancor più può chiarire la spiegazione del funzionamento di questi supporti, per quanto riguarda i supporti ottici (CD-DVD) destinati ad essere letti da un raggio laser, assimilabile all'occhio del lettore, fondamentale è l'incisione di “buchi” (detti pit) e “parti piane” (dette land) incise da apparecchi appositi (masterizzatore) sulla superficie del disco; questi segni impressi sono in tutto e per tutto uguali ai segni grafici lasciati dalla penna sulla carta.

Ciò che cambia è unicamente il supporto, la metodologia ed il linguaggio, se sulla carta si utilizza l'alfabeto sul supporto sarà scritto un codice binario ma il risultato sarà identico; anzi il supporto informatico possiede una serie di vantaggi non indifferenti, primo tra tutti la sua riproducibilità istantanea e “infinita” con un semplice “click”.

Analogamente per i supporti magnetici i bit vengono scritti grazie alla diversa magnetizzazione data alla sostanza magnetica presente su di essi. La trasformazione in discontinuità magnetica o alterazione magnetica della superficie del nastro o disco permette all'elaboratore di riprodurre in ogni momento un sistema di circuiti aventi il medesimi caratteri di quello generato al momento della sua creazione, allo stesso modo in cui la traccia di inchiostro vergata sulla carta consente in ogni momento di riprodurre le onde luminose che danno vita ai segni grafici e permettono all'occhio dell'osservatore di percepirle.

Il documento quindi, qualunque sia la sua forma, o funzione, sia essa preservare nel futuro un atto, o formare l'atto stesso, si presenta come una informazione diretta all'altrui conoscenza e come veicolo di tale informazione, destinato a trattenere l'informazione e a rappresentarla in una forma percepibile ai sensi.

La diffusione sempre più capillare dei personal computer mitiga in parte il discorso precedentemente illustrato; la tecnologia è sempre più facilmente alla portata di tutti, e si può sempre più cercare di avvicinare al solo utilizzo dei sensi. Il documento informatico, a sua volta quindi, non è altro che “la rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti” secondo la definizione oggi riprodotta nell'art. 1, lettera p), del d.lgs. n. 82 del 2005.

Di altrettanta chiarezza non si può far lode alla definizione contenuta nel d.P.R. n.123 del 2001 che parla di “rappresentazione informatica del contenuto di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti”; in questa scelta si può forse rinvenire un riferimento alla concezione del documento come “astratto” secondo cui il documento informatico avrebbe consistenza unicamente di contenuto, di informazione che passa da un supporto all'altro, visione che alla luce delle nozioni sopra indicate sembra poco conciliabile con la realtà dei fatti; per quale motivo un dato registrato su un supporto diverso dalla carta dovrebbe essere meno “materiale” di uno scritto appunto sul cartaceo?

Non esiste dunque una forma informatica distinta dalla forma scritta poiché ciò che distingue, a livello fisico, lo scritto con strumenti informatici da uno scritto tradizionale su carta è soltanto il supporto sul quale le informazioni sono registrate. Si vedrà nel capitolo successivo, come la firma elettronica, rispetto alla firma digitale, soddisfi principalmente esigenze di identificazione a distanza, mentre la seconda sia l'unica in grado di equiparare un documento informatico ad una scrittura privata. Su piano delle prove quindi l'equivalenza si sposta dal documento scritto, a quello sottoscritto, quindi le caratteristiche da confrontare saranno quelle della sottoscrizione digitale e autografa.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Processo Civile Telematico

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Marchisio
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Eugenio Dalmotto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 206

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