Gli aspetti evolutivi del mercato discografico in Italia

La creazione di un’opera musicale comporta un ciclo produttivo complesso, che coinvolge diversi soggetti e figure professionali che possiamo schematizzare così:
1- Ricerca e sviluppo dell’artista nell’ambito dell’ufficio creativo di A&R.
2- Registrazione, mixaggio e produzione del master che coinvolge autori, compositori, artisti, produttori, musicisti, manager e sale di registrazione nel loro complesso.
3- Fabbricazione del supporto fisico come il Cd, Mp3, Dvd, Vinile, Musicassetta etc…
4- Commercializzazione e distribuzione
5- Promozione del disco
6- Utilizzo del disco in momenti successi nelle radio, televisioni, discoteche e luoghi pubblici.
Avendo già parlato della ricerca e dello sviluppo dell’artista nell’ambito della etichetta discografica passiamo ad analizzare gli aspetti della produzione del prodotto musicale. La produzione dell’album si articola nelle seguenti fasi: registrazione, mixaggio dei suoni e produzione del master cioè la copia dalla quale verranno prodotte tutte le altre.
Le case discografiche, sia Majors che indipendenti ma a livelli diversi, svolgono un ruolo essenziale nella produzione di album e singoli. Si coinvolgono autori e compositori che lavorano per o con l’artista per i testi e le musiche, i musicisti e i produttori decidono il miglior arrangiamento del brano e poi si passa alla registrazione. I costi di produzione connessi all’uso di una sala d’incisione possono variare di molto, ma per un album di genere pop o rock superano comunemente i 200 000 Dollari in una delle “grandi quattro”. La competenza tecnica, infatti, all’interno delle fasi di produzione di un album può diventare la chiave di successo di un’opera.
Una funzione fondamentale della fase di produzione dell’opera musicale, considerando la situazione attuale del mercato discografico italiano con una crescente propensione verso i formati digitali, è il Mastering (IFPI, Investing in Music, 2010).
Gli obiettivi del Mastering sono di due tipologie: amalgamare i brani presenti nell’album, decidere la scaletta, decidere l’entità della pausa tra un brano e il seguente, uniformare i volumi, la risposta di frequenza, l’immagine stereofonica e, soprattutto, ottimizzare la resa sonora del brano rispetto al supporto su cui verrà stampato ma anche facendo sì che il brano o l’album riesca a suonare al meglio in qualsiasi supporto venga commercializzato. Nell’era digitale la qualità del suono è ritenuta un problema molto serio dai discografici.
La fabbricazione del supporto fisico con il quale viene divulgato il prodotto musicale è diventata molto articolata negli ultimi anni, soprattutto con l’avvento dell’era digitale. Il master infatti può essere stampato su Cd, audiocassetta e vinile etc.. ma anche su supporti digitali per la vendita online, per l’utilizzo su videogame, consolle, telefonia mobile (tramite abbonamenti o dowload).
Mentre i costi di fabbricazione di un Cd si sono abbassati rendendo accessibile a tutte le case discografiche, anche le indipendenti più piccole, la registrazione e produzione del Cd, i formati digitali possibili hanno reso più complesso e articolato il mercato. Si pensi che l’ultimo album della artista Beyoncé “I am...Sasha Fierce” è stato prodotto in più di 260 formati differenti.
Nel 2009 in Italia i primi due singoli più scaricati dalle piattaforme digitali legali sono stati due brani italiani. Al primo posto il brano dedicato da diversi artisti italiani alle vittime del terremoto dell’Aquila: “Domani” e al secondo posto “Sincerità” di Arisa a dimostrazione della crescente partecipazione di artisti italiani nelle classifiche musicali digitali del nostro paese ( IFPI, Digital Music Report, 2010).