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L'islam in Italia tra legislazione sui culti ammessi e prospettive di intesa. La questione dell'istruzione religiosa

Potenzialità integratrici della scuola italiana.

La questione è la determinazione delle modalità che consentano alle diverse identità culturali o religiose un’esplicita presenza all’interno della scuola. “La convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, stipulata a New York nel 1989, esprimendo una concezione dinamica delle identità, fornisce una prima indicazione metodologica, ponendo in relazione la conservazione e lo sviluppo delle identità culturali o religiose e l’assenza di misure di assimilazione da parte delle autorità pubbliche, con l’adozione di una generale politica di integrazione.

Identico è l’approccio proposto dalle Linee guida ministeriali per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, ovvero la circolare del Ministro dell’Istruzione del I Marzo 2006, che propongono un processo bidirezionale in cui vitalità ed interconnessione delle diverse identità vengono a trovarsi in un rapporto di diretta proporzionalità.”

Questo modello di integrazione emerge anche dalla cd legge quadro della scuola italiana, l. n. 53 del 2003, essa delinea una scuola dell’identità aperta alla considerazione delle molteplici componenti dell’identità personale, compresa quella religiosa, esplicitamente menzionata pur soltanto con riferimento alla scuola dell’infanzia. L’apertura della scuola italiana alla religione ben riflette il tratto tipico della laicità costituzionale di questo paese.

La laicità quale principio supremo dell’ordinamento costituzionale, infatti, non ha l’obiettivo di privatizzare le espressioni religiose dell’agire umano, ma, piuttosto, di integrarle all’interno dell’assetto pluralistico che deve connotare lo spazio pubblico istituzionale. A differenza di quanto può avvenire in altri paesi, come ad esempio in Francia, in cui la manifestazione pubblica di un’identità religiosa può risultare problematica, in Italia, almeno in via di principio, lo spazio pubblico istituzionale appare assai pi. disponibile a porsi come luogo dell’intersezione tra culture e religioni diverse.

La considerazione delle identità culturali e religiose da parte della scuola pubblica può avvenire secondo i due modelli classici delle garanzie negative o positive. Dal punto di vista delle garanzie negative, la scuola italiana riconosce anche agli studenti musulmani il diritto a non essere discriminati in ragione delle proprie convinzioni in materia religiosa, a non subire forme di catechizzazione implicita da parte dei cosiddetti insegnamenti diffusi, a non subire pregiudizi da pratiche o insegnamenti di altre confessioni.

Si tratta di garanzie basilari e al tempo stesso dalla non facile osservanza in una società che fatica ad uscire da un subconscio monoconfessionale ed in cui è alla sola religione cattolica che è riconosciuto il ruolo di elemento costitutivo del “patrimonio storico del popolo italiano.”

Se, infatti, i programmi scolastici “già a partire dagli anni Sessanta, in ottemperanza al dettato costituzionale, non rispondevano più alla legislazione allora vigente che vedeva nella religione cattolica “il fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica”, e se taluni interventi giurisprudenziali di tanto in tanto avvertono della portata potenzialmente lesiva delle pratiche cultuali celebrate all’interno degli istituti scolastici, è pur vero che le aule scolastiche italiane restano luogo dell’esposizione di segni confessionale specifici, non facilmente declinabili in una versione neutralmente culturale.

Basti pensare al crocefisso, oggi fatto oggetto del tentativo di renderlo segno ostentatore di un’identità italiana – cattolica – padana minacciata.” L’esposizione del crocefisso può risultare come una messa in discussione permanente del pluralismo religioso e culturale, e, quindi della laicità che dovrebbe connotare la scuola pubblica. “Come è noto, la vigenza e la costituzionalità delle norme che impongono l’affissione di questo segno sono assai dubbie.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'islam in Italia tra legislazione sui culti ammessi e prospettive di intesa. La questione dell'istruzione religiosa

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Di Cecco
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Libera Univ. degli Studi Maria SS.Assunta-(LUMSA) di Roma
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Paolo Cavana
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 138

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Parole chiave

acattolici
confessioni religiose
consulta per l'islam
diritto
ecclesiastico
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