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Le proposte di regolamentazione degli strumenti derivati over the counter

La regolamentazione dei derivati OTC

Negli ultimi decenni, l’innovazione finanziaria negli USA (e non solo) ha riguardato prevalentemente l’esplosiva diffusione dei derivati finanziari la quale, tuttavia, non è stata accompagnata da una parallela evoluzione normativa. Per essere precisi, vi furono molti interventi mirati a deregolamentare il settore dei derivati: si cita a proposito il Commodity Futures Modernization Act del 2000, che aveva previsto l’esenzione dei derivati OTC da qualsiasi forma di regolamentazione.
La riforma dei derivati OTC è contenuta nel titolo VII del Dodd-Frank Act, insieme ad altre disposizioni specifiche che verranno trattate successivamente. In generale, la riforma intende aumentare la trasparenza e l’efficienza sui mercati OTC dei derivati, riducendo così i rischi di controparte ed il rischio sistemico per l’intero settore finanziario.

Per raggiungere tali obiettivi, la riforma si muove verso una maggiore centralizzazione dei prodotti derivati, da negoziarsi su mercati regolamentati o su sistemi complementari: in questo modo, i partecipanti al mercato saranno tenuti a rispettare requisiti di capitali e di margini (applicati, rispettivamente, dalle clearing house per i prodotti compensati centralmente, ovvero dalla nuova regolamentazione per quei prodotti non compensabili). Infine, alla maggiore centralizzazione si affianca la necessità di garantire una migliore informazione relativa alle transazioni in derivati OTC.

In un’ottica di breve periodo, le nuove disposizioni potrebbero avere conseguenze eterogenee e divergenti: in particolare, un miglioramento dell’efficienza dei mercati può favorire minori costi di transazione, mentre le transazioni non ammesse alla compensazione centralizzata saranno soggette a maggiori oneri, legati all’applicazione di nuovi requisiti di capitale, introdotti con il fine implicito di disincentivarne l’utilizzo.
Ad ogni modo, i partecipanti al mercato saranno tenuti a nuovi obblighi di registrazione, di capitale, di margini e di reporting delle informazioni, impattando così sulle modalità di conduzione del business. In aggiunta, la proposta di riforma può rendere alcune strutture finanziarie inadatte (unfeasible) per la gestione di transazioni in derivati OTC, riferendosi soprattutto a quei veicoli finanziari scarsamente capitalizzati e altamente indebitati: in poche parole, si può dire che tale esclusione rappresenti uno degli intenti della legge varata, data la percezione diffusa che tali strumenti (in primis quelli operanti tramite credit derivatives) siano “portatori” di forte rischio per l’intero sistema finanziario.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le proposte di regolamentazione degli strumenti derivati over the counter

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Racioppa
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Pavia
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Enrico Cotta Ramusino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 114

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