L'insider trading nel diritto penale

Nuova ipotesi di incriminazione è rappresentata dall'inserimento al comma 2 dell'art 184 T.U.fin. Dell'insider “criminale” , rappresentato da un soggetto agente che “essendo in possesso di informazioni privilegiate a motivo della preparazione o esecuzione di attività delittuose compie taluna delle azioni di cui al medesimo co. 1”.

Questo ulteriore arricchimento della fattispecie allarga le ipotesi dei potenziali insiders costituita in origine dai soli insiders societari (coloro che vengono in possesso di informazioni privilegiate in ragione della “qualità di membro di organi di amministrazione, direzione o controllo dell'emittente”) e dai temporary insiders (coloro che acquisiscono un'informazione privilegiata “in ragione dell'esercizio di una attività lavorativa, di una professione o di una funzione, anche pubblica, o di un ufficio”); la motivazione in ordine a questa nuova previsione trae origine dalla considerazione che le vicende risultanti da atti di terrorismo hanno l'attitudine a determinare effetti rilevanti nei mercati.

La informazione privilegiata consiste nell'attentato stesso e fornisce quindi nei soggetti che lo attuano una posizione di supremazia, rispetto agli operatori del mercato, tipicamente caratteristica del reato di insider trading ; la peculiarità di questa nuova previsione è di superare il canone generale che non consentiva l'incriminazione di chi è il responsabile stesso dell'informazione privilegiata per attuare la repressione di questa condotta lesiva del mercato della quale si avvertiva una stringente necessità di colmare il vuoto di tutela.