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Il giornalismo politico italiano e la sua influenza sul rapporto tra cittadino e politica

Il ruolo della televisione

Mentre la storia dei quotidiani in Italia è stata più lunga e lenta a causa soprattutto dei bassi livelli di alfabetizzazione, la televisione è riuscita in soli sessanta anni a irrompere nella vita quotidiana dei cittadini e a dettare l'agenda mediatica anche per la stampa.
L'informazione in televisione, però, tende sempre di più a mescolarsi con l'intrattenimento e ad assumere le logiche dello spettacolo che caratterizzano il medium stesso. Si parla sempre più spesso di politica pop, una politica che, adattandosi alle caratteristiche dell'infotainment, sembra essere, almeno apparentemente, più vicina alla gente. Informazione e intrattenimento si fondono dando vita a tre tipologie di “informazione leggera”:
- L'infotainment vera e propria, che consiste in un nuovo modo di fare informazione. Essa può verificarsi quando l'informazione vuole anche intrattenere oppure quando i programmi di intrattenimento si interessano di fatti e personaggi di politica. Capita sempre più spesso, infatti, che le logiche mediali basate prevalentemente sull'intrattenimento, invadano il campo della politica, inserendo nel confezionamento delle notizie in tale ambito, elementi curiosi o battute spiritose che danno colore all'informazione.
- Le soft news, ovvero le notizie leggere, che non riguardano discussioni di leggi o fatti concreti di politica, quanto piuttosto i pettegolezzi e gli aspetti di umanità dei personaggi politici, trattati in questo caso come persone. Si tratta di una tipologia di notizie che sta invadendo l'informazione politica, in cui aumentano a dismisura le dichiarazioni dei politici, concentrate in poche battute, e il gossip sta progressivamente prendendo il sopravvento sul dibattito politico, a scapito della formazione di conoscenza critica per il cittadino.
- Politainment, ovvero la presenza crescente dei politici a trasmissioni televisive, non solo talk show, ma anche reality e programmi di intrattenimento, per dare l'idea di essere più vicini al telespettatore, ovvero al cittadino. Una tattica importante durante ed efficace le campagne elettorali.
Un grande cambiamento della presenza politica in televisione, che si è verificato dagli anni Ottanta, ovvero dalla nascita di quella che Umberto Eco ha definito come “neoTV”. Molti gli elementi che hanno portato a questa nuova televisione: sviluppo tecnologico del mezzo e aumento degli apparecchi tra gli italiani, moltiplicazione dei canali grazie alla fine del monopolio pubblico e al conseguente arrivo delle emittenti private e commerciali, esplosione della pubblicità televisiva, aumento dei tempi di programmazione fino alla copertura 24 ore su 24, diversificazione delle pratiche e dei contesti di fruizione grazie anche all'introduzione del telecomando e del videoregistratore. La televisione cambia, quindi, e passa da mezzo di fruizione di gruppo a mezzo di fruizione individuale o familiare. Cambiano le caratteristiche del telespettatore, che diventa un interlocutore con il quale creare un rapporto di fedeltà, al quale bisogna ammiccare. Trionfa la quotidianità, alla quale la TV dà sempre più spazio, e viene alimentata la notorietà dei divi televisivi, creando il desiderio da parte del pubblico di entrare a farne parte.
La televisione, in sostanza, assume una posizione centrale nella vita delle persone, che iniziano ad informarsi prevalentemente attraverso di essa e a seguire l'agenda degli argomenti del giorno che questa offre, e alla quale anche i giornali devono adattarsi. Il mezzo televisivo offre infatti una maniera più veloce e semplice per informarsi. Leggere il giornale diventa sempre meno essenziale, quello che c'era da sapere si è saputo nei trenta minuti di un telegiornale, e si finisce così per prendere per “oro colato” tutto quello che dice la TV.
Negli anni Ottanta-Novanta, inoltre, iniziano a diffondersi i talk show prima e i reality poi, nei quali i personaggi politici si presentano in studio, al fianco anche di non politici, chiamati a rispondere delle questioni all'ordine del giorno, ovviamente già trattate dai telegiornali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il giornalismo politico italiano e la sua influenza sul rapporto tra cittadino e politica

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Informazioni tesi

  Autore: Erika Becchi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo
  Relatore: Giuseppe Jacobini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 349

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