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Parchi e paesaggio: proposta di pianificazione per un turismo sostenibile. Un'esperienza in Guinea Bissau

Africa libera?

“L’Africa, più di ogni altro luogo al mondo, insegna a diffidare delle apparenze: qui tutto è ciò che è, ma allo stesso momento nulla è ciò che sembra”. (Ramazzotti, 2006)
Nel 1820 c’è un primo tentativo di fare tornare gli schiavi africani in Africa, per re-insediarsi nel loro paese. Le popolazioni dell’Africa occidentale si videro costrette a fare spazio agli schiavi liberati, che venivano ad aggiungere pressione alle risorse del territorio.
Dal 1830 in poi inizia il colonialismo: gli stati europei si “spartiscono” l’Africa a tavolino, si passa da diecimila regioni a quaranta colonie.
Dal 1890 al 1914: gli stati colonizzatori lasciano l’amministrazione delle colonie in mano alle amministrazioni coloniali e alle truppe dislocate in loco. C’è l’idea di una colonia che sappia rendersi autosufficiente, non si tratta di sviluppare la produzione africana, ma di avere la possibilità di imporre tasse e tributi per rifarsi delle spese sostenute dall’amministrazione. Si ha il passaggio dall’amministrazione militare a quella civile: questo passaggio è reso più agevole nelle zone in cui operano i missionari.
I missionari svolgono un ruolo fondamentale: conoscono le lingue locali, fungono da tramite con l’amministrazione, usano la scuola come strumento per diffondere il cristianesimo, praticando una vera e propria colonizzazione delle coscienze.
La seconda fase si ha con l’avvento della prima guerra mondiale: la Società delle Nazioni ammonisce che i popoli hanno diritto ad un’espressione libera della loro sovranità. Il colonialismo diventa un “sacro compito di civiltà” che deve condurre i popoli ad assumere un ruolo autonomo all’interno del mondo moderno. Si assiste ad una forte ondata di migrazioni interne.
L’ultima fase del dominio coloniale è quella che comprende gli anni a ridosso della seconda guerra mondiale: la guerra si combatte anche nel continente, con profonde ripercussioni sulle popolazioni e sulla loro coscienza. Le potenze europee, dopo la guerra, intervengono sempre di più nella storia e nelle vicende delle colonie, con uno spostamento sempre più massiccio dei propri funzionari sul territorio (maestri, tecnici, ispettori, costruttori, ingegneri, progettisti, integrati in un disegno economico generale).
Le guerre costringono gli europei a creare delle moderne truppe africane, armate ed equipaggiate per entrare in battaglia: per la prima volta agli africani viene ordinato di sparare contro i “bianchi”. Gli africani apprendono che i “bianchi” sono vulnerabili e che nulla è impossibile.
È la prima guerra mondiale a costituire una vera e propria svolta alla fine del primo trentennio di dominazione coloniale. L’Africa è il centro delle controversie tra le grandi potenze europee.
Le colonie africane svolgono un ruolo di primo piano sia sul piano militare che per il rifornimento delle materie prime destinate all’industria bellica e alla sopravvivenza fisica delle popolazioni europee.
Nel periodo tra le due guerre si assiste all’aumento dello sfruttamento delle risorse minerarie che incide profondamente sull’equilibrio sociale ed ecologico di varie zone del continente. In campo agricolo si impone la monocoltura e la coltivazione obbligatoria per il mercato estero. Tutto questo mina l’autosufficienza alimentare africana che da questo momento in poi viene a dipendere dagli aiuti europei (soprattutto nelle importazioni di riso).
Espropriazione delle terre, tassazione e ripresa del sistema del lavoro forzato sono le modalità del dominio coloniale che favoriscono la presa di coscienza di alcuni settori della popolazione africana e danno vita alla diffusione del nazionalismo e della voglia di indipendenza.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Parchi e paesaggio: proposta di pianificazione per un turismo sostenibile. Un'esperienza in Guinea Bissau

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Caprini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura del paesaggio
  Relatore: Francesca Mazzino
Coautore: Isabella Espinosa Stampa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 212

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