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Il Mercato Alternativo del Capitale (MAC) per le PMI

Alternative Investment Market (AIM)

Il progetto Alternative Investment Market è nato in risposta alla situazione di crisi in cui era precipitato l’Unlisted Securities Market, un mercato istituito nel 1980 allo scopo di fornire un canale di raccolta del capitale di rischio anche alle imprese che, per caratteristiche dimensionali, non erano in grado di accedere al listino principale.
Agli inizi del ’93, lo stato di profonda difficoltà dell’USM (attribuibile in parte alla riduzione dei volumi negoziati e al peggioramento sia quantitativo che qualitativo del listino, in parte all’insufficiente differenziazione rispetto al main market) ha condotto il London Stock Exchange a deliberarne la progressiva chiusura. La decisione ha acceso un dibattito tra organismi istituzionali e rappresentanti degli emettenti e degli intermediari sul modo in cui il LSE avrebbe potuto perfezionare la propria offerta a favore delle piccole e medie imprese. Dopo un lungo periodo di riflessione e sulla scorta dell’esperienza accumulata, si è optato per la creazione di un nuovo mercato specificatamente indirizzato a questo tipo di aziende: l’Alternative Investment Market.
L’AIM ha iniziato ad operare ufficialmente il 19 giugno del 1995 e nell’arco di dieci anni è diventato il più importante mercato mondiale dedicato alle PMI, registrando una performance e uno slancio difficilmente eguagliabili e attraendo un crescente numero di società straniere.
Molte delle maggiori Borse nazionali hanno istituito piattaforme dedicate alle piccole e medie aziende (si pensi all’Alternext di Parigi, al tedesco Entry Standard o al nostro Expandi), ma di dimensioni nettamente inferiori e con emissioni provenienti in larga parte da realtà domestiche; l’AIM è il solo a vantare una consistente e solida componente internazionale.
Tale successo ha suscitato anche delle critiche: secondo due “senior officials” del New York Stock Exchange, il mercato londinese si caratterizza per una regolamentazione eccessivamente blanda che espone gli investitori a rischi troppo elevati. Tuttavia, sono proprio la presenza di basse barriere all’entrata e l’accentuata snellezza procedurale in fase di ammissione a rappresentarne i punti di forza. Il principale e al contempo distintivo vantaggio dell’AIM è quello di garantire tutti i benefici derivanti dall’essere presenti su un listino pubblico, ma all’interno di un sistema disegnato appositamente per rispondere alle esigenze di una determinata tipologia di emittenti non ancora in possesso dei requisiti necessari per quotarsi sul listino principale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Mercato Alternativo del Capitale (MAC) per le PMI

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Riolfo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Direzione delle Imprese
  Relatore: Roberto Schiesari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 211

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