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Il linguaggio giornalistico: due modi di interpretare il 25 Aprile. Analisi e confronto: La Repubblica e Il Giornale.

Analisi del linguaggio giornalistico: 25 aprile 2009, due modi di interpretare la storia

L’analisi che sto per proporre, vuole dimostrare come vi possano essere due interpretazioni diverse per un fatto storico, e come queste interpretazioni siano ampliate e confermate da un certo tipo di giornalismo di parte e di partito.
Il 25 aprile rappresenta per l’Italia la data in cui si è tornati liberi dal nazifascismo. È curioso ma soprattutto significativo come da una data così importante per la storia del nostro paese, possano partire due strade completamente diverse. Nel battibecco mediatico che andremo ad analizzare è esemplificato il peggio del giornalismo italiano: l’attacco personale, la strumentalizzazione, la manipolazione; come diceva Pasolini, l’omogeneizzazione delle conoscenze e della visione del mondo. Ciò che denunciava Pasolini era l’omologazione della società italiana, che prendeva a modello il pensiero che emergeva da tutti i mezzi di comunicazione.

Il contesto in cui ci troviamo è la festa della liberazione italiana. I due protagonisti antagonisti dello scenario politico del momento sono Dario Franceschini e Silvio Berlusconi. I due quotidiani che prenderò in considerazione sono, “La Repubblica” e “Il Giornale”, in grado di garantire due narrative contrastanti che interpretano (usano?) l’evento-liberazione in modi e con esiti ideologici diversi: sono entrambi quotidiani schierati. Le edizioni sono quelle dal 20 al 27 aprile, per offrire una panoramica completa di come viene trattata una notizia nel tempo. Saranno quindi due racconti mediatici, contrapposti, ad aiutare l’uno e l’altro schieramento a creare un proprio 25 aprile, utile non tanto a raccontare un pezzo di storia, ma piuttosto a creare un consenso e un’opinione pubblica. Non solo quindi l’analisi linguistica della notizia giornalistica, ma anche del contesto e delle strategie comunicative che i protagonisti adottano per raggiungere il fine. Citando le parole dei due protagonisti, cercherò di dimostrare attraverso l’analisi dei due quotidiani presi in considerazione, indagando il linguaggio delle notizie nella loro totalità, come sono scritte, come diventano delle “notizie racconto”, le immagini, gli usi della storia e dei luoghi per evocare quei processi cognitivi che Lakoff ci spiega, come il linguaggio sia il primo e più efficace strumento di manipolazione. L’analisi sarà supportata da alcune tabelle ricavate grazie all’aiuto di un software di analisi, Ant Conc, il quale analizza dal punto di vista strutturale i documenti inseriti, individuando con quale frequenza vengono usate le parole, da sole ed insieme ad altre, inserendole anche nei rispettivi contesti.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il linguaggio giornalistico: due modi di interpretare il 25 Aprile. Analisi e confronto: La Repubblica e Il Giornale.

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Informazioni tesi

  Autore: Domenico Ciccone
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Mimmo Càndito
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 62

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