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Irpinia Anno Zero. Come il terremoto del 1980 ha cambiato l’economia del territorio negli ultimi trent’anni

Aspetti positivi dell'industrializzazione

Il giudizio complessivo sul progetto di sviluppo dell'Irpinia, per tutta la serie di motivazioni esplicitate nel paragrafo precedente, non può che essere negativo sia sotto il profilo della regolarità che sotto i profili dell'efficacia e dell'efficienza.
Ciononostante non sono da sottovalutare, a distanza di decenni dal sisma, alcuni elementi positivi. Sebbene non sia mai stata realizzata l'industrializzazione così come sognata dal legislatore negli anni ottanta, è innegabile che a distanza di trent'anni l'Irpinia abbia ampliato il suo secondo settore grazie a otto aree industriali in più (rispetto alle sole tre del 1980), che impiegano complessivamente oltre 2900 operai.

Certo, non una grande cifra se confrontata al totale degli impiegati negli undici nuclei industriali della provincia di Avellino (circa 11.000) ma occorre tener presente, come spiegò alla Camera l'allora vicepresidente della Confindustria Luigi Abete, che gli investimenti furono «realizzati in zone sostanzialmente senza alcun livello di industrializzazione e in località interne, quindi con problemi sia di localizzazione, sia di infrastrutture, sia di cultura degli operatori; pertanto, alla luce di queste considerazioni, risulta evidente che il livello dell'effetto quantitativo degli investimenti non può essere misurato con lo stesso metro con il quale si valuterebbe analogo investimento realizzato in una realtà a cultura industriale avanzata o con infrastrutture di servizi - sia di gestione, sia di carattere generale – in grado di risultare competitivi con quella che può essere una media di riferimento normale».

Nonostante le non rosee premesse, tra le aziende nate dall'articolo 32 si possono segnalare alcuni esempi di successo imprenditoriale e occupazionale, come la Ferrero, un'impresa di livello internazionale che decise di costruire nell'area del cratere due stabilimenti: uno a Sant'Angelo dei Lombardi e l'altro a Balvano, il paese lucano che il 23 novembre 1980 vide la morte di 66 bambini in seguito al crollo della chiesa di Santa Maria Assunta. Nell'opificio irpino l'azienda piemontese si dotò dei più sofisticati sistemi tecnologici oltre a un magazzino prodotti completamente automatizzato e un nuovo impianto di trattamento delle acque. Sfruttando le competenze consolidate e una politica di marketing di successo, impiegò un numero di addetti superiore alle previsioni iniziali (a Sant'Angelo dei Lombardi 396 addetti nel 1995 rispetto ai 142 previsti). Oggi la Ferrero, dopo aver ottenuto 80 miliardi di lire dallo Stato, conta 400 occupati con contratti stabili; anche grazie all'ottima qualità della materia prima messa a disposizione in minima parte dal territorio irpino, tra le linee produttive dello stabilimento di Sant'Angelo si distinguono quelle che hanno la nocciola come ingrediente base, tra cui la Nutella.

Tra gli esempi di imprese che ce l'hanno fatta va citata la Desmon, un'azienda avviata nel 1998 da tre imprenditori irpini di Montemiletto e specializzata nella produzione di impianti di refrigerazione che esporta i suoi prodotti per l'85% del suo fatturato. La fabbrica dispone di un laboratorio termodinamico che consente di fare il check-up a un frigo situato dall'altra parte del mondo. Nel 2008 la Desmon, che ha stabilimenti anche in Turchia, Cina e India, ha ricevuto il "Confindustria Awards for Excellence" come riconoscimento alla sua attività.

A Morra De Sanctis ha invece sede l'EMA (Europea Microfusioni Aerospaziali), azienda che si occupa di componenti per veicoli aerei militari e civili. Si è insediata a Morra nel 1998 per iniziativa di Finmeccanica e Rolls Royce, per poi essere acquisita al 100% dall'azienda inglese nel gennaio 2010. Attualmente l'EMA ha 448 addetti, conta un fatturato di 38 milioni di euro l'anno ed esporta principalmente nel Regno Unito.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Irpinia Anno Zero. Come il terremoto del 1980 ha cambiato l’economia del territorio negli ultimi trent’anni

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppe Ceglia
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali
  Relatore: Stefano Lepri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 92

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