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Immigrati ed immigrate in Italia, il caso del Veneto: le badanti

Badanti nel Veneto

Con il progressivo invecchiamento della popolazione, sempre più consistente si è fatto il fenomeno del "badandato", un fenomeno che interessa quasi esclusivamente la presenza di operatrici, considerato che quasi il 99% delle badanti è donna.
Un dato forse motivato non solo dal fatto che "tradizionalmente" sono loro le più deputate al lavoro di cura ed assistenza, ma soprattutto perché più accettate dagli anziani. Nel Veneto, secondo una recente indagine, i dati evidenziano che il gruppo più consistente di badanti è rappresentato da donne comprese tra i quaranta e i cinquant'anni, provenienti dai paesi dell'est, anche se con il progressivo diffondersi del fenomeno, in Italia e nel Veneto, giungono donne sempre più giovani, il che fa pensare, che dopo un primo flusso di immigrazione, più o meno clandestina, che sfuggiva alla miseria, l'attuale sia determinato dalla ricerca di una certa qualificazione sociale.Esistono diversi fattori alla base della prevalenza relativa alla provenienza dai paesi dell'Est Europa di questi tipo di lavoratrici e i principali sembrano essere quelli della similarità culturale in termini di economia domestica e della loro maggiore disponibilità ad accettare le mansioni legate al lavoro di cura, il che le rende maggiormente ben accette dalle persone anziane.

Infatti questa propensione si coniuga con la domanda di assistenza prolungata a domicilio dell'anziano, tant'è che la badante viene utilizzata sia dalla famiglia che convive con una persona o con un anziano non più autosufficiente, sia dall'anziano che vive solo.Spesso la scelta di rivolgersi ad una badante avviene in tutta fretta, di fronte all'improvviso peggiorare della salute del familiare e il contatto avviene per lo più attraverso un contatto "fortuito", ovvero o per una sorta di passaparola o attraverso canali informali.
La non conoscenza, la mancanza di criteri di valutazione, generano spesso tensioni, dubbi, paure nei familiari, che già si trovano ad affrontare una situazione di sofferenza per le condizioni del proprio congiunto o dal peso stesso della decisione di affidarlo ad una persona sconosciuta ed esterna alla famiglia. Ma l'aspetto che sembra determinare maggiori tensioni tra "le parti", è quella legata ad alcuni estremi del contratto, quasi sempre concordato verbalmente, lasciando molto incerto il rapporto compenso - compiti, con conseguenti incomprensioni, che si trascinano poi per tutto il rapporto di lavoro, che molto spesso si interrompe per scelta dell'assistente. Una realtà che non è mutata di molto con l'entrata in vigore della legge Bossi - Fini, finalizzata anche all'emersione del lavoro nero e alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro. Il fenomeno delle badanti che rientrano nel paese d'origine senza più dare notizie di sé o che accettano di lavorare in pratica al di fuori dei contratti di lavoro, magari pagandosi i contributi, infatti sembra diffondersi sempre più.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Immigrati ed immigrate in Italia, il caso del Veneto: le badanti

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Informazioni tesi

  Autore: Alessia Parrino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze sociologiche
  Relatore: Maura Misiti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 100

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