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Monete sociali per la comunità locale

Club del Trueque

La Red global de trueque (rete globale di baratto) è una rete di monete locali che ha avuto grande diffusione nel territorio dell’Argentina. Il progetto è nato nel 1995 nella periferia di Buenos Aires e, in pochi anni, è arrivato a coinvolgere circa 2,5 milioni di Argentini (Sanna, 2007).

Carlos De Sanzo (2002), psicologo cofondatore della rete, spiega che l’idea ha preso vita da un’originale fusione tra un’organizzazione che si occupa di ecologia applicata, il gioco del Monopoly, e i gruppi di auto-aiuto concepiti per superare la difficoltà attraverso un sistema di reciprocità.

La rete dei trueques è una realtà composta da club interconnessi tramite dei nodos, a loro volta collegati tra loro formando una rete nazionale. I membri dell’intera rete soddisfano le loro necessità materiali, di formazione, ricreative e di salute attraverso l’uso dei creditos, monete sociali dalla forma cartacea di valore equivalente al peso, che non generano interesse, non sono cumulabili e vengono pertanto adoperati solamente come intermediari di scambio.

Il numero degli aderenti di ogni club è limitato allo scopo di facilitare il senso di comunità e di solito non supera le 200 persone (Pittau, 2003). Ogni aderente non ha, di fatto, limiti di tempo, spazio nè l’obbligo di reciprocità nello scambio. In altre parole ogni nodo A può effettuare un acquisto da B senza l’utilizzo di denaro, anche se B non è interessato direttamente ai beni di A.

Inoltre il trueque per il fatto di rendere i partecipanti parte attiva, ne risveglia sia la coscienza critica, sia quella sociale, e riporta l’individuo ad essere responsabile del suo credito. In questo senso è indicativo che sia stato coniato il termine prosumatori per indicare i membri appartenenti, poiché questi sono produttori e consumatori allo stesso tempo. Ciò significa che ognuno produce una merce o un servizio e a sua volta consuma quello che altri membri della rete offrono (Sanna, 2007).

De Sanzo (2002) spiega che in pratica ci sono solo tre regole fondamentali in questo sistema: in primo luogo, non si esclude nessuno dal gioco, neanche chi bara; in secondo luogo, la moneta sociale è distribuita in equal misura, cioè cinquanta creditos per ogni socio senza interessi; in terzo luogo, è vietato cambiare la valuta formale sociale.

La diffusione dei club di baratto è interpretata dai suoi attori come un processo di innovazione sociale che nasce e si estende in risposta a condizioni a cui né lo Stato né il mercato stanno ponendo rimedio: l’aumento significativo dei livelli di povertà; l’aumento dell’iniquità; l’aumento della criminalità urbana; l’aumento delle disuguaglianze nell’accesso alle nuove tecnologie (Greco, 2003).

Questa economia parallela è stata intesa come un sistema che, oltre alla soddisfazione di necessità immediate, fornisce l’opportunità di sviluppare fiducia, prodotti e abilità. Se l’obiettivo di quest’esperimento di economia dal basso era, e tuttora è, il miglioramento della qualità della vita delle persone attraverso lo scambio di prodotti, servizi e conoscenze, si è giunti però a riscontrare anche altre significative conseguenze, infatti molte piccole comunità hanno cominciato “a riscoprire le tradizioni e le peculiarità storico-culturali del loro territorio e a staccarsi dal cordone ombelicale degli aiuti statali e internazionali” (Pittau, 2003 p. 142).

L'esempio argentino è emblematico, i suoi abitanti hanno potuto disporre di uno strumento monetario al servizio delle comuni necessità; migliaia di famiglie hanno potuto contare su un mezzo che ha permesso loro di superare le crisi finanziarie, ha contribuito a rinsaldare la comunità, a far nascere piccole imprese e a ridare alle persone fiducia in se stesse.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Monete sociali per la comunità locale

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Informazioni tesi

  Autore: Giovanni Bertoni
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia di comunità
  Relatore: Bruna Zani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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