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La rinnovata centralità del Collegio nel sistema dei controlli previsti dal TUF dopo il D.Lgs. n. 39/2010

Controllo di legalità

Il collegio sindacale, ai sensi dell’art. 149, comma primo, lett. a), vigila sull’osservanza della legge e dell’atto costitutivo (il c.d. controllo di legalità), vigilanza che costituisce da sempre uno dei doveri fondamentali, dovere che si sostanzia nel verificare la conformità degli atti e delle deliberazioni degli organi della società alle norme di legge ed alle disposizioni dello statuto societario.
In merito a tale dovere sono state espresse opinioni contrastanti in riferimento alle norme alle quali deve essere riferita tale attività. Indubbiamente fra queste leggi devono comprendersi le norme societarie in senso stretto, quali le norme del codice civile e delle leggi speciali relative alla società, e in quelle relative al funzionamento dell’impresa, come le leggi tributarie, del lavoro e contributive. Si ritiene da alcuni che «non vi siano ricomprese le leggi strettamente tecniche come quelle ecologiche e relative ai processi di lavorazione», anche se è stato opportunamente osservato che «il tenore della norma non autorizzi interpretazioni restrittive, tenuto anche conto del fatto che la violazione di leggi poste a tutela dell’ambiente o della sicurezza sul lavoro è potenzialmente fioriera di conseguenze assai gravi per la società». La dottrina è comunque unanime nel ritenere che l’interpretazione restrittiva del disposto normativo non possa essere accolta in tutte le ipotesi in cui, in relazione a tali materie siano già emerse irregolarità o particolari ragioni di sospetto.
Un utile supporto al fine dell’individuazione delle norme alle quali deve essere riferita l’attività di vigilanza del collegio sindacale è costituito dai Principi di comportamento del collegio sindacale, redatti dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e Ragionieri. Detti principi alla norma 2.1 dispongono che il collegio sindacale, nell’esercizio dell’attività di vigilanza di cui all’art. 149, primo comma, lett. a), «è tenuto a vigilare sul rispetto di tutte le norme statutarie e delle norme legislative e regolamentari che disciplinano il funzionamento degli organi della società ed i rapporti della stessa con gli organismi istituzionali (quali ad esempio: Consob, Banca d’Italia, Isvap, Autorità Garante della concorrenza e del mercato, ecc.)», oltre che «sul possesso da parte della società delle autorizzazioni prescritte per lo svolgimento della propria attività e sul mantenimento dei requisiti richiesti dalle disposizioni autorizzative».
L’attività del collegio non può (e non deve) limitarsi ad una semplice verifica formale degli atti amministrativi, ma deve concretizzarsi in un controllo finalizzato ad accertare che l’organo amministrativo provveda ad un costante monitoraggio e ad una corretta applicazione delle norme che disciplinano il funzionamento degli organi sociali e l’attività societaria.
Qualora a seguito dell’attività di vigilanza, il Collegio Sindacale riscontri delle significative irregolarità dovrà comunicarle senza indugio alla Consob (sul punto si rinvia al par. 3.2), ai sensi dell’art. 149, comma terzo, d.lgs. n. 58/1998, e trasmettere i relativi verbali delle riunioni e degli accertamenti svolti e ogni altra documentazione utile. Tale comunicazione assume un carattere d’urgenza, ed è «prioritaria anche rispetto agli altri atti che il collegio deve compiere, vale a dire: comunicazione all’assemblea e contestazione ai soggetti interessati».
Il collegio sindacale, in applicazione del dovere di vigilanza sull’osservanza della legge e dell’atto costitutivo, vigila anche sul bilancio di esercizio, senza per questo sovrapporsi all’operato della società di revisione, alla quale (sola) fa carico l’obbligo di esecuzione di tutte le verifiche contabile per pervenire, in via ordinaria, all’espressione di un giudizio secondo le modalità ora previste dall’art. 14 del d.lgs. n. 39/2010. A differenza della società di revisione, chiamata a verificare puntualmente la regolarità delle scritture contabili e a controllare la chiarezza, la veridicità e la correttezza del bilancio, il collegio sindacale è tenuto alla verifica del sistema contabile come analisi strumentale (v. par. 2.1) per giungere al più generale dovere di vigilanza sull’amministrazione della società.
Il collegio sindacale deve, inoltre, esaminare la relazione sulla gestione redatta dall’organo amministrativo (norma 2.6 Principi di comportamento), per valutare la sussistenza del contenuto minimo, nonché la completezza e la chiarezza informativa alla luce dei principi di veridicità, correttezza e chiarezza stabiliti dalla legge.
Il controllo di legalità rappresenta, dunque, un compito molto ampio che comprende tutta l’attività degli amministratori e delle persone da questi delegate, nonché tutta la normativa di impresa generale e specifica, legata al settore di appartenenza della società.

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Informazioni tesi

  Autore: Valeria Tè
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Economia
  Corso: ECONOMIA AZIENDALE
  Relatore: Paolo Valensise
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 199

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