Emozioni da vedere - un metodo per indagare le qualità espressive delle forme astratte
Emozioni primarie e secondarie
Una distinzione che emerge dalla letteratura sulle emozioni è quella tra “emozioni primarie” ed “emozioni secondarie”. Secondo vari autori, dalla combinazione delle emozioni primarie derivano emozioni secondarie o complesse.
Il dibattito scientifico sulla classificazione delle emozioni non è risolto; come infatti nota lo psicologo statunitense Daniel Goleman, “i ricercatori continuano a discutere su quali precisamente possano essere considerate le emozioni primarie - il blu e il rosso e il giallo del sentimento dai quali derivano tutte le mescolanze - o perfino sull’esistenza di tali emozioni primarie”.
Prima di addentrarci nella problematica questione della scelta delle emozioni, è necessario premettere che quelle scelte per il gioco non pretendono di proporre una certa classificazione o supportare un’ipotesi rispetto ad un’altra, ma isolare una serie di emozioni distinte, in modo tale da rendere possibile e funzionale l’indagine sul rapporto tra stati emozionali e forme astratte.
In ambito psicologico, le emozioni vengono definite come le reazioni ad uno stimolo che provocano cambiamenti a livello fisiologico (ad esempio il battito cardiaco che aumenta), comportamentale (la voce tremolante, la fronte corrugata,…) e mentale (una variazione della sensazione soggettiva). Il termine emozione deriva dal latino emotiònem, riconducibile al termine emotus, participio passato di emovère, che significa trasportar fuori, smuovere, scuotere. La parola è composta dalla particella “e” (da), che aggiunge forza all’azione espressa dalla parola alla quale è unita, e “movère”, cioè agitare, muovere. La radice etimologica della parola ci suggerisce come in ogni emozione sia implicita una tendenza ad agire, ad “esprimere” nel significato latino di ex-premere, mandar fuori.
Questa componente dinamica costituisce un aiuto per l’individuazione di segni “sinonimi” a movimenti del corpo: sono nervoso e batto velocemente le dita, sono rilassato e faccio movimenti lenti.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Emozioni da vedere - un metodo per indagare le qualità espressive delle forme astratte
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Informazioni tesi
Autore: | Aurora Biancardi |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università IUAV di Venezia |
Facoltà: | Design e Arti |
Corso: | Comunicazioni visive e multimediali |
Relatore: | Emanuele Arielli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 132 |
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